
Antonio Gentile a FV: “La Fiorentina pronta per la lotta al vertice il prossimo anno. Il calcio femminile sta crescendo in Europa”
“La Serie A Femminile è tornato ad essere un campionato esaltante per merito del cambio tecnico della Juventus che si è fregiata di un allenatore dal maschile come Max Canzi che ha portato grande professionalità ed esperienza. Peccato per la Roma che non è riuscita a tenere il passo. Grandi meriti vanno dati all’Inter a Giampiero Piovani, Fiorentina e Milan non benissimo”. Così analizza lo scorso campionato mister Antonio Gentile, allenatore di lungo corso con esperienze sia nel calcio maschile sia nel femminile. Attualmente è senza panchina ma essendo membro della FIGC della Campania, Firenzeviola lo ha contattato in esclusiva per comprendere lo status del campionato italiano e per parlare degli Europei in corso in Svizzera. “Mi aspettavo di più dalla Lazio che è finita in poule salvezza nonostante la campagna acquisti faraonica. Como e Sassuolo hanno confermato i loro target. Peccato per l’uscita di scena della Sampdoria che ha di fatto salvato il Napoli dalla retrocessione”, conclude l’ex coach tra gli altri della Nocerina Women.
Attualmente sono in corso gli Europei in Svizzera. Cosa si aspetta da questo torneo?
"Il livello in Europa si sta alzando sempre di più. Selezioni come Spagna, Germania, Inghilterra e Francia sono tra le più attrezzate, senza nulla togliere alle selezioni scandinave ricche di grandi calciatrice e con una lunga tradizione che coinvolge anche il nostro campionato. Spero che l’Italia arrivi più avanti possibile e vedere dei progressi anche a livello organizzativo".
Sta seguendo l’andamento dell’Italia?
"Naturalmente, seguo con attenzione dal 2017 e le dirò una cosa: da quello stesso anno e fino al 2023 mio fratello è stato nutrizionista della squadra femminile azzurra. Il nostro percorso tecnico-tattico si sta evolvendo alla grande. Con lavoro del passato unito a quello dell’attuale CT Soncin possiamo dire la nostra anche a grandi livelli".
Lei ha allenato sia uomini che donne. Che differenze ha riscontrato tra le une e gli altri?
"Oltre alle differenze fisiche le rispondo con una frase di un grande allenatore che considero un maestro di calcio che ha avuto esperienza sia con maschi che con ragazze: Attilio Sorbi. Oggi è docente al corso per allenatori di Coverciano e ha sempre detto che “il calcio è calcio”. Questo per sottolineare che le regole sono le stesse, le misure dei campi, gli strumenti che si usano. Anzi aggiungo che ho trovato maggiore abnegazione all’impegno e all’apprendimento nelle donne che nei ragazzi".
Ultimamente stanno entrando tanti allenatori dal maschile costringendo chi ha lavorato sempre col femminile a restare un po’ in disparte. Lo trova giusto?
"Ritengo che un allenatore debba sempre scegliere un progetto serio e duraturo, a prescindere dal genere. Gli allenatori provenienti dal maschile ben vengano e dispiace vedere chi ha sempre lavorato nel femminile messo in disparte, ma chi ha lavorato bene in passato troverà un modo per poter rientrare. C’è una cosa però che mi lascia perplesso…"
Sarebbe?
"Le dichiarazioni dei tecnici provenienti dal maschile quando approdano nel femminile. Sento frasi del tipo “non vedevo l’ora” o “era il mio sogno”… mi sembrano più parole di circostanza".
Come facciamo a formare una nuova generazione di allenatori o allenatrice specializzati solo nel femminile?
"Il settore tecnico di Coverciano da alcuni anni ha cambiato i criteri di ammissione alle graduatorie degli allenatori professionisti di secondo livello. Ha inserito una graduatoria apposita per chi lavora nel femminile in modo da rendere loro l’accesso più facile. D’altronde il responsabile della scuola allenatori è Renzo Ulivieri che ha anche allenato nel femminile. Questo per dire che il settore tecnico è orientato nella crescita delle figure principali anche dal punto di vista delle nazionali dove ci sono colleghi molto preparati come Enrico Sbardella e Iacopo Leandri che rappresentano una continuità da anni".
Come descriverebbe la sua esperienza come allenatore nel femminile?
"Fare calcio femminile arricchisce il proprio bagaglio umano e professionale. Io che l’ho fatto per diverso tempo mi ha permesso di cambiare visione del calcio rispetto a come l’avevo quando ho iniziato nel 1992. Nel femminile c’è meno pressione e hai maggiori chance di concludere una stagione intera. Nel maschile se sbagli tre partite sei a rischio esonero. Affinché un allenatore ed un staff possano mettersi in gioco, occorrono società che investano su di loro".
Qual è stato il punto più alto della sua carriera?
"Direi l’esordio sulla panchina della Cavese in Lega Pro nel lontano 2020 al posto del tecnico dell’epoca che era stato allontanato. Vincemmo 2-1 grazia ad un calcio di rigore realizzato al 95esimo minuto. Il pubblico alle mie spalle esplose di gioia. Un finale da brividi degno dei migliori film".
Quanto occorrerà secondo lei affinché l’Italia si allinei al resto d’Europa in ambito femminile?
"Servono interventi concreti a livello finanziario, settori giovanili e strutture importanti. Questi devono essere i capisaldi di un movimento in costante crescita. Di ragazze che vorrebbero giocare a calcio posso testimoniare che ve ne sono tantissime. Magari un Europeo o un Mondiale o una qualunque altra competizione internazionale Femminile organizzata nel nostro Paese potrebbe dare una spinta importante".
Tornando al torneo in corso in Svizzera, chi vede favorita?
"La Spagna sta facendo un Europeo travolgente da campione del mondo in carica. Terrei sotto controllo anche Francia e Inghilterra".
C’è una calciatrice che ha sempre visto come un elemento imprescindibile per qualunque squadra?
"Questo inverno ho avuto il privilegio di conoscere Adriana Martin, calciatrice di livello mondiale. Gioca attualmente nel Como 1907 ma ha vinto in tre continenti diversi. Ha una conoscenza del calcio incredibile e delle spiccate doti umane. La ritengo un esempio per le generazioni future".
La soddisfano le innovazioni portate in Serie A Women o avrebbe optato per qualcosa di diverso?
"Il format si deve adeguare alle squadra professionistiche che tentano di approcciarsi a questo mondo. Più club pro entreranno e più competitivo sarà il campionato. Auspico che la forma attuale sia di gradimento per il pubblico e che il futuro livello sarà talmente alto da creare un parallelismo con la Serie A maschile".
Cosa si aspetta dalla stagione che verrà?
"Una lotta più serrata che oltre al trittico Juventus, Roma e Inter possa includere Fiorentina, Milan e Lazio. Per la Serie B Femminile è difficile ma prevedo un torneo avvincente dove formazioni come Bologna e Lumezzane proveranno a ripetersi dopo l’ottima stagione scorsa ma la protagonista in cadetteria sarà il Como 1907 entrato quest’anno e gestito da Monica Caprini. Se mi concede vorrei chiudere a modo mio".
Prego…
"Approfitto per ringraziare lei e Firenzeviola per lo spazio che mi avete concesso".







