
La prima amichevole da un anno all'altro. Clima, rosa e mercato: come è cambiata la Fiorentina
Da un anno all'altro, la prima amichevole della Fiorentina ha dato spunti decisamente in controtendenza. La stagione 2024-2025, iniziata con Raffaele Palladino in panchina, vide i viola affrontare la Primavera il 14 luglio (vittoria per 5-2 n.d.r) con una formazione che, usando un eufemismo, faceva acqua da tutte le parti: Christensen; Kayode, Ranieri, Biraghi; Dodo, Mandragora, Bianco, Parisi; Sottil, Brekalo; Kouame. Di quegli 11 scesi in campo, solo tre ieri erano titolari alla prima sgambata dell'era Pioli e solo il modulo, il 3-4-2-1, era lo stesso. Un anno fa la piazza era in fermento per un mercato che non decollava, con Moise Kean acquistato poche ore prima e tutti i dubbi che si portava dietro dall'esperienza alla Juventus di Allegri. Adesso, l'aria che si respira, è decisamente un'altra.
Una formazione già pronta
Ieri la Fiorentina è scesa in campo con una formazione che potrebbe tranquillamente essere la stessa che affronterà il preliminare di Conference League previsto tra un mese esatto. Una squadra con un'ossatura già definita e che, pur non essendo completa, riparte da tante certezze. A cominciare da chi siede in panchina. Dopo la conquista del sesto posto, sono arrivate conferme pesanti come quelle di De Gea, Gudmundsson, Kean, oltre a quelle obbligatorie di Gosens e Fagioli. Dodo ha segnato il primo gol della nuova stagione e i tempi dei mal di pancia sembrano già un ricordo. In più si è visto Dzeko, in ritardo di condizione ma comunque capace di segnare alla prima occasione utile. E un Fazzini che ha convinto più di tanti titolari.
Serenità che porta entusiasmo
Dalle incertezze alla voglia di ripartire da dove il percorso si era interrotto. Dalla voglia di alzare l'asticella e di provare fin da subito a costruire qualcosa di migliore rispetto alle ultime stagioni. In sintesi, si respira una serenità che forse non era così lampante dai tempi delle stagioni di Montella. Una serenità che per alcuni tifosi si mescola già con un certo entusiasmo, e i 1500 tifosi presenti il 20 luglio al caldo del Viola Park ne sono un esempio (un anno fa furono mille scarsi n.d.r). La Fiorentina non è in costruzione e a inizio ritiro non è un dettaglio da poco. Certo, c'è da inserire almeno un pezzo grosso a centrocampo e da puntellare almeno un paio di ruoli dove la mancanza di alternative sono state palesate dalla ripresa di ieri, ma rispetto al 14 luglio del 2024, siamo davanti a una Fiorentina già pronta per decollare.
Valutazioni senza patemi
Le prossime settimane serviranno a Pioli per fare il punto sui tanti giocatori a disposizione. Molti andranno via, altri si giocheranno le chance di permanenza. Ma intanto il tecnico ha tolto pressione alla società che nel frattempo lavora per la definizione della rosa. Un clima che aiuta tutti a esprimersi al meglio in vista della tournée inglese. Giovedì e venerdì i test contro Grosseto e Carrarese ci diranno come sta evolvendo atleticamente e tatticamente la squadra, ma già poter vivere queste partite parlando di calcio e non di casi di mercato più o meno esplosivi, è una sensazione rara a Firenze ed è dunque giusto godersela. Finché dura.






