
La Viola e un senso d'appartenenza sempre più forte: il sogno Champions si costruisce anche così
In un calcio sempre più dominato da logiche globali e operazioni internazionali, la Fiorentina fino ad oggi ha scelto un’altra strada. Una via che profuma di casa e di appartenenza. Il mercato estivo 2025 non è stato fin qui solo una serie di operazioni tecniche: è stata piuttosto una dichiarazione d’intenti. Firenze vuole ritrovare se stessa e lo sta facendo scegliendo uomini – prima ancora che calciatori – che la maglia viola la sentono addosso come una seconda pelle. L’ennesimo segnale è arrivato proprio ieri: Luca Lezzerini è tornato “a casa”. Romano di nascita, il portiere classe ’95 è cresciuto calcisticamente nel settore giovanile viola. Per lui, il ritorno a Firenze non è solo un trasferimento di carriera, ma una sorta di viaggio sentimentale, come ha raccontato oggi: "Ho i brividi, posso dare molto nello spogliatoio ed aiutare i miei compagni".
Una lunga lista
Ma non è l’unico caso. La nuova Fiorentina parla toscano, anzi, fiorentino. Jacopo Fazzini, viareggino ma tifoso viola da sempre, è arrivato a vestire finalmente la maglia della squadra che ha nel cuore. Un sogno che si realizza, certo, ma anche un investimento su un ragazzo che Firenze la conosce e la rappresenta. Lo stesso vale per Mattia Viti, difensore di Scandicci, altro prodotto del territorio che torna in Toscana con un bagaglio di esperienza in più e una motivazione fortissima: onorare i colori che ha sempre tifato. A guidare questa rinascita identitaria è una figura che meglio di chiunque incarna il legame con la città: Stefano Pioli. Alla sua terza avventura con la Fiorentina – dopo una prima vita da giocatore e una seconda già vissuta in panchina – Pioli rappresenta la sintesi perfetta tra competenza e sentimento. Con lui, non a caso, ci sono due volti altrettanto familiari ai tifosi viola.
Due volti "nuovi"
Il primo è Andrea Tarozzi, ex difensore della Fiorentina anni '90 e oggi suo vice. Un uomo che la maglia l’ha indossata con orgoglio e che oggi contribuisce a tramandarne il valore ai nuovi arrivati. Il secondo è Riccardo Taddei, toscano cresciuto nel vivaio viola, la cui carriera fu frenata dagli infortuni ma che non ha mai smesso di vivere per il calcio e sognare un giorno il ritorno alla Fiorentina. Ora, come collaboratore tecnico di Pioli, trasmette ai più giovani ciò che significa davvero essere viola: "A Firenze sono diventato uomo: il legame con questa città è fortissimo" ha dichiarato ieri a Radio FirenzeViola.
La linea guida
In tutto questo, risuonano ancora forti e attuali le parole scritte qualche tempo fa dal dg Alessandro Ferrari in un post su LinkedIn: "Stiamo lavorando per individuare giovani che si sentano gratificati e fieri di indossare questi colori." Ecco, il mercato della Fiorentina non è solo una campagna acquisti. È un progetto culturale e un investimento sulla passione.




