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Fiorentina, il tridente non decolla: Pioli ci riprova, ma l’attacco resta un cantiere apertoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 10:00Copertina
di Redazione FV
per Firenzeviola.it

Fiorentina, il tridente non decolla: Pioli ci riprova, ma l’attacco resta un cantiere aperto

Coraggioso, forse persino audace. Stefano Pioli lo aveva detto e lo ha fatto, in campo i meglio. E ieri ha deciso di rispolverare il tridente offensivo nella trasferta di Torino, seconda giornata di campionato, nella speranza di dare una scossa alla sua Fiorentina dopo un avvio in chiaroscuro. Ma il verdetto del campo, ancora una volta, è stato duro: 0-0 e tante, troppe domande ancora aperte. L’esperimento a trazione anteriore, già testato in estate nelle amichevoli pre-campionato e poi rapidamente accantonato nelle prime uscite ufficiali, è tornato d’attualità ieri, quando Pioli ha deciso di affidarsi dal primo minuto al neoacquisto Roberto Piccoli, affiancato da Moise Kean, con Gudmundsson alle loro spalle a fungere da raccordo.

Sulla carta, un attacco giovane, dinamico e ricco di potenziale. Nei fatti, però, l’intesa è ancora tutta da costruire. Kean ha messo in mostra energia, ma anche confusione: spesso si intestardisce in soluzioni personali e il dialogo con i compagni resta carente. Meglio il debuttante di Piccoli, generoso e presente, ma mai realmente pericoloso sotto porta tranne che in un'occasione quando a tu per tu con Israel non è riuscito a trovare l'angolo giusto. E poi c’è Gudmundsson. Il talento c’è, il piede anche, ma troppo spesso il numero 10 viola sembra estraniarsi dal gioco. Quando entra in partita, le cose cambiano: basti pensare che le poche azioni degne di nota dei gigliati sono quasi tutte passate dai suoi piedi. Il problema è che succede troppo di rado. Se vuole essere davvero il faro della manovra, deve assumersi più responsabilità e restare sempre nel vivo dell’azione.

Adesso arriva la sosta per le nazionali. Due settimane preziose per riflettere, recuperare energie e, soprattutto, lavorare su un’identità offensiva ancora indefinita. Pioli ha davanti un bivio: insistere sul tridente, affinando i meccanismi e aspettando che l’intesa sbocci, oppure tornare a un assetto più equilibrato. Al rientro, al Franchi, arriverà il Napoli: un banco di prova vero, dove non si potrà più sperimentare o improvvisare. La sensazione è che, per dar corpo alle ambizioni viola, servirà qualcosa di più. E anche in fretta.