
Tarozzi: "Che felicità la chiamata di Pioli, lui smussa gli angoli, ci somigliamo. Firenze la mia seconda casa"
Andrea Tarozzi, vice di Stefano Pioli alla Fiorentina, si è raccontato in una lunga intervista a Radio Bruno. Ecco alcuni stralci: "Dopo i primi anni di carriera ho giocato 5 anni a Firenze, perciò la considero come la mia seconda casa. Firenze è sempre stupenda, una piazza molto calda molto vicina alla squadra. Qui mi sono rimasti tanti amici, ho sempre sentito l’affetto della gente nonostante arrivassi da Bologna e in quei tempi c’era ancor più rivalità tra le due squadre. Anche oggi sento il loro affetto, questo per me è molto gratificante. Dai campini dove ci allenavamo prima al Viola Park le strutture sono cambiate nettamente, ora siamo in un paradiso terrestre per le persone appassionate di calcio. È un posto fantastico dove lavorare".
Poi racconta il suo ruolo di vice: "E' il mio ruolo. Penso di avere caratteristiche morali e di personalità, per fare questo lavoro. Per tutti i vice Tassotti è un punto di riferimento. Non ho la vocazione di diventare primo allenatore: anche a Coverciano ho anche fatto la tesi sul ruolo del secondo e inizio dicendo che mi sento realizzato a farlo. È un ruolo che deve tenere in considerazione tantissime cose. Come ogni lavoro, l’esperienza aiuta a migliorare".
10 anni con D'Aversa, ora con Pioli: "Ci siamo conosciuti a Sassuolo dove avevo il doppio ruolo di team manager e collaboratore tecnico. Con D'Aversa abbiamo fatto 10 anni insieme, si può dire che siamo cresciuti insieme come allenatore e vice. Ci siamo molto alimentati e stuzzicati. Lui ha un carattere molto forte. Rispetto a lui, Pioli smussa più gli angoli, io e Stefano ci somigliamo di più. Non so dire la felicità di quando mi ha chiamato Pioli”.






