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Tenerani sui viola: "La Democrazia Italiana"
Italiano non dà vantaggi, la formazione spunta ad un’ora poco più dalla partita. È una sua abitudine, consolidata. Non tanto per i dubbi che, sia chiaro, sono i compagni di viaggio di ogni allenatore, quanto per gli uomini. Tutti coinvolti fino all’inizio della gara, nessun rilassamento. La lista arriva dopo una settimana di allenamenti in cui Italiano prova tutto e il contrario di tutto. Tra le pieghe di certe scelte forse si potrebbe intuire qualcosa, ma non è così. Perché poi alla rifinitura Vincenzo spariglia di nuovo le carte. Strategia e studio dei calciatori, lui si muove in questo modo. Ci ha abituati alle sorprese, come quando a Bergamo spuntò Terracciano in porta. Ma ce ne sono state tante altre.
Potrebbero esserci anche stasera al Penzo, nella romantica umidità della laguna. È la Fiorentina dei ballottaggi perché questi nella testa di Italiano sono sinonimo di sana concorrenza.
È la “Democrazia Italiana” nella quale sono tutti tenuti nella giusta considerazione, roba vera. Non come certi suoi colleghi che in estate annunciano rotazione nella rosa e dopo, al primo venticello, alzano il bavero per far giocare sempre i soliti noti. Italiano per avere rispetto dal gruppo deve dimostrare coi fatti che lui agisce in quel modo. E da questo punto di vista il tecnico è stato veramente di parola. Dunque, a Venezia nessuna meraviglia se spuntasse fuori qualche scelta sorprendente - per noi e non per lui - anche pensando al ritorno dei nazionali dopo i pesanti impegni internazionali. In mezzo al campo ballano in tre per una maglia, almeno in teoria: Pulgar, Torreira e Amarabat. Mentre in avanti l’idea Sottil piace anche se Callejon è più tattico, ma Riccardo ha quegli strappi che potrebbero fare la differenza.
Venezia vale anche una bella classifica: per i viola allungare ancora significherebbe stare agganciati al treno delle grandi che stanno cominciando a decollare. Va bene anche uno strapuntino, per la prima classe ci sarà tempo. Ma ora stare lassù sarebbe molto stimolante.
L’osservato speciale sarà Vlahovic, ormai lo sappiamo da giorni: Italiano lo ha protetto e messo nelle condizioni ideali. Del resto la Fiorentina nel cuore dell’attacco ha solo lui, Kokorin non è stato neanche convocato, dunque vale la pena affidarsi a Dusan, al di là delle noiose e dolorose questione contrattuali. Il ragazzo ha già dimostrato di avere spalle larghe e di saper gestire la pressione, ma d’ora in poi ogni partita sarà un esame. Il primo stasera al Penzo.
Potrebbero esserci anche stasera al Penzo, nella romantica umidità della laguna. È la Fiorentina dei ballottaggi perché questi nella testa di Italiano sono sinonimo di sana concorrenza.
È la “Democrazia Italiana” nella quale sono tutti tenuti nella giusta considerazione, roba vera. Non come certi suoi colleghi che in estate annunciano rotazione nella rosa e dopo, al primo venticello, alzano il bavero per far giocare sempre i soliti noti. Italiano per avere rispetto dal gruppo deve dimostrare coi fatti che lui agisce in quel modo. E da questo punto di vista il tecnico è stato veramente di parola. Dunque, a Venezia nessuna meraviglia se spuntasse fuori qualche scelta sorprendente - per noi e non per lui - anche pensando al ritorno dei nazionali dopo i pesanti impegni internazionali. In mezzo al campo ballano in tre per una maglia, almeno in teoria: Pulgar, Torreira e Amarabat. Mentre in avanti l’idea Sottil piace anche se Callejon è più tattico, ma Riccardo ha quegli strappi che potrebbero fare la differenza.
Venezia vale anche una bella classifica: per i viola allungare ancora significherebbe stare agganciati al treno delle grandi che stanno cominciando a decollare. Va bene anche uno strapuntino, per la prima classe ci sarà tempo. Ma ora stare lassù sarebbe molto stimolante.
L’osservato speciale sarà Vlahovic, ormai lo sappiamo da giorni: Italiano lo ha protetto e messo nelle condizioni ideali. Del resto la Fiorentina nel cuore dell’attacco ha solo lui, Kokorin non è stato neanche convocato, dunque vale la pena affidarsi a Dusan, al di là delle noiose e dolorose questione contrattuali. Il ragazzo ha già dimostrato di avere spalle larghe e di saper gestire la pressione, ma d’ora in poi ogni partita sarà un esame. Il primo stasera al Penzo.
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