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È un Pioli... on fire in conferenza. Tra obiettivi e frecciatine, tutte le parole del tecnico
Giornata di presentazioni in casa Fiorentina, dove ha parlato uno Stefano Pioli particolarmente… on fire. Tra obiettivi, ambizioni, sensazioni e anche qualche innocente frecciatina, il nuovo tecnico viola si è (ri)presentato ai media locali iniziando dalla scelta di tornare a Firenze: “Questa città me la sento dentro. Alla prima chiamata che ho ricevuto, ho avuto una sensazione positiva. A questo club mi lega tanto: ho capito che era la cosa giusta da fare quella di tornare. Non ho avuto nessun dubbio”. D’altra parte Pioli porta il segno della sua prima esperienza da allenatore della Fiorentina anche sulla pelle, con quel tatuaggio sul polso con le iniziali DA13: “Il ricordo di Astori ha inciso tanto, non solo in questa scelta ma anche nella mia vita professionale e non. Io lo sento ancora Davide e mai smetterò di sentirlo”.
Pioli non si è neanche tirato indietro parlando di obiettivi: “Vogliamo alzare il livello per essere il più competitivi possibile" ha detto il tecnico parmigiano che, quantificando in meri termini di risultato, ha aggiunto: “La lunghezza del mio contratto è legata agli obiettivi: vogliamo alzare un trofeo e provare a tornare in Champions. Personalmente sento di aver bisogno di certe sfide. Potevo restare in Arabia e continuare ad essere uno dei dieci tecnici più pagati del mondo ma volevo tornare in Serie A. Mi sento nel momento più alto di tutta la mia carriera, ho studiato e sono migliorato. Sento di poter dare alla squadra tutto, ma allo stesso tempo pretendo che mi venga dato il 100%”.
Infine, spazio anche a qualche frecciatina - bonaria, con il sorriso sulle labbra - che mostra un Pioli più carico che mai: “Ho sentito le parole di Allegri in conferenza stampa e non ci ha inseriti nelle pretendenti alla Champions League: l’ho già scritto nella lavagna tattica ai miei giocatori”. Sempre sui colleghi Pioli ha aggiunto: “Quest’anno il livello in Serie A è molto alto. A parte Inzaghi e Spalletti ci sono tutti gli allenatori top e quindi sentivo di doverci essere anche io”. In chiusura, nel parlare del calcio di Luis Enrique, Pioli ha incalzato i media presenti: “La battuta del centrocampo in rimessa laterale è una cosa che io già facevo dieci anni fa, solo che nessuno se ne accorse perché io non vinsi…”.
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