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Fiorentina, un'estate di "no" per blindare i propri gioielli: ma non sia un alibiTUTTO mercato WEB
Oggi alle 08:08Serie A
di Niccolò Righi

Fiorentina, un'estate di "no" per blindare i propri gioielli: ma non sia un alibi

“C’è chi dice no” cantava il poeta e la Fiorentina di no ne ha dovuti dare tanti nel corso di una sessione di calciomercato estivo che si avvia inesorabile alle sue battute finali. Già ad inizio giugno i viola hanno avuto la forza di resistere alla avances del Monaco, che tanto avrebbe voluto portare David De Gea nel Principato per concedergli un ultimo giro di tango in Champions League. Come non parlare, poi, delle prime due settimane di luglio, quando la Fiorentina ha dovuto resistere alle faraoniche proposte provenienti dall’Arabia per strappare un sì da Moise Kean. Più recentemente c’è stato il sondaggio, subito rispedito al mittente, del Milan per Pietro Comuzzo, così come quello, respinto in modo ancor più celere, dell’Atalanta per Robin Gosens, tanto che la Dea ha dovuto ripiegare, sembra con esiti ben più positive, sull’esterno Italo-polacco dell’Inter Nicola Zalewski. Cambiamenti Con queste mosse, la dirigenza viola ha voluto dare una rinnovata al modus operandi che aveva caratterizzato le ultime stagioni, come a voler mandare un messaggio: Firenze non dovrà essere più una terra di passaggio. Un concetto che negli ultimi tempi si era un po' perso, tanto che la Fiorentina non si è mai peritata più di tanto a cedere calciatori centrali nel proprio progetto anche a campionato in corso. E ogni riferimento ad attaccanti serbi che adesso militano nella Juventus è puramente voluto. Adesso non sarà più così, il che non significa che non ci saranno più cessioni e sacrifici, ma che questi faranno comunque parte di un piano ben più ad ampio raggio. Magari sul modello Atalanta, che difficilmente attua più di una cessione di un top a sessione di mercato - ed è anche questo che sta complicando l'approdo di Lookman all'Inter -. No alibi Il mercato fin qui però ha portato un giocatore di esperienza come Edin Dzeko, due centrocampisti interessanti da costruire come Simon Sohm e Jacopo Fazzini e un buon rincalzo in difesa come Mattia Viti. Manca ancora quel colpo che Firenze si aspetterebbe da una società in cui finora nessuno si è mai tirato indietro nel parlare di Champions League. Il mercato offre ancora del tempo per mettere la proverbiale ciliegina su questa torta viola, con la speranza che tutte queste permanenze non diventino un alibi e non siano considerate nella computa del giudizio finale.