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Santopadre promuove Goretti: “È l’uomo giusto per la Fiorentina. Segua l’istinto e non sbaglierà”
Otto anni insieme a Perugia, per un percorso fatto di soddisfazioni e successi in Serie B, a cui è mancato solo il ritorno nella massima serie, sfiorato in più di un’occasione. Massimiliano Santopadre, ex numero uno del Grifo, ha lavorato a lungo con Roberto Goretti, nuovo direttore sportivo della Fiorentina dopo le dimissioni di Daniele Pradè.
Una nuova avventura che l’imprenditore romano ha commentato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com: “Prima di tutto sono molto felice umanamente per Roberto, che è un dirigente molto preparato. E poi voglio fare i complimenti al presidente Commisso perché, in un mondo del calcio sempre in mano ai soliti dirigenti, ha avuto il coraggio di dare un’occasione così importante a un dirigente giovane come Goretti. Sono stato al posto del presidente Commisso e so quanto stia soffrendo per questa situazione, e una scelta come questa gli fa onore”.
Goretti dovrà raccogliere un’eredità pesante come quella di Pradè.
“Anche a lui credo vadano fatti i complimenti, perché ha avuto le palle di fare una cosa che in pochi fanno nel nostro mondo: dimettersi. Ha capito che non aveva più le energie per andare avanti e ha fatto un passo indietro”.
Pensa che il nuovo ds della Fiorentina sia pronto per una sfida così complessa?
“Nessuno può essere davvero pronto per una situazione simile, in una società che ha investito così tanto e che adesso si ritrova sorprendentemente ultima in classifica. Roberto, però, ha un vantaggio che qualsiasi altro direttore sportivo non avrebbe avuto nella sua posizione: conosce i problemi da dentro, e questo accorcerà i tempi di comprensione e risoluzione degli stessi. A Perugia, in otto anni, abbiamo ricostruito una società da zero ed è per questo che dovete credermi: è l’uomo giusto. Sa quello che fa”.
Quali sono le sue qualità migliori?
“Oltre all’aspetto umano, che è assolutamente di prim’ordine, ha una dote rara: vede prima i giocatori. Riesce a intuirne le potenzialità in anticipo e sa come relazionarsi e valorizzare i giovani calciatori”.
Si ricorda un esempio di giocatore che, grazie a Goretti, ha fatto il salto di qualità?
“Leonardo Spinazzola. Quello è stato un vero capolavoro. Arrivò a Perugia che faceva l’esterno alto e aveva qualche difficoltà. Dopo alcune partite Roberto chiamò Bisoli, che era il nostro tecnico, nel suo ufficio e gli disse: ‘Mister, abbiamo in rosa il terzino più forte d’Europa. Proviamolo come esterno sinistro: va al triplo della velocità di tutti gli altri, con il campo davanti renderà alla grande’. Bisoli gli diede retta e scoprimmo lo Spinazzola protagonista di oggi. E potrei citare anche Vicario, Faraoni e tanti altri..."
Il primo scoglio sarà la scelta del nuovo tecnico. Di nomi ne sono usciti tanti: ce n’è uno che la convince di più?
“Su questo non metto bocca in nessuna maniera. Ho troppo rispetto delle qualità di Goretti per intervenire, ma se posso voglio dargli un consiglio…”
Prego.
“Segua il suo istinto e non sbaglierà”.
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