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Giannitti: "Il popolo ciociaro è fantastico, anche stavolta ce la farà. A Frosinone ho vissuto momenti unici"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
sabato 14 marzo 2020, 14:30News
di Andrea Pontone
per Tuttofrosinone.com

Giannitti: "Il popolo ciociaro è fantastico, anche stavolta ce la farà. A Frosinone ho vissuto momenti unici"

Intervistato da L'Inchiesta Quotidiano, l'ex direttore sportivo del Frosinone Marco Giannitti ha detto la sua riguardo l'emergenza legata al Coronavirus. Di seguito l'intervista integrale.

Da cittadino e da uomo di sport, come sta vivendo l’emergenza del Coronavirus?
"Da addetto ai lavori ritengo che quella attuale sia una situazione a dir poco imprevedibile. Mai nessuno avrebbe potuto immaginare una cosa del genere. Stiamo parlando di una pandemia e questo termine attribuisce la giusta portata al fenomeno del Covid-19. I pensieri sia sportivi che di senso civico si intersecano. Adesso dobbiamo fermarci tutti, rispettando il concetto dell’#iorestoacasa. La realtà è che il nostro paese è in emergenza vera. Si sono dette tante cose, anche nel “mio” mondo di appartenenza. Ora ci sono categorie più importanti che vanno tutelate e salvaguardate. Penso al sistema sanitario ed ai tanti professionisti che lavorano quotidianamente salvando vite umane. Stringiamoci attorno, uniamoci e remiamo tutti verso la stessa direzione. Lo sport sono certo che si rimetterà in piedi ma le priorità sono altre". 

Tutto lo sport italiano fermo fino al 3 aprile. Un atto necessario e dovuto vista la gravità della situazione. Questa presa di posizione da parte degli organi preposti, però, non crede sia giunta in maniera tardiva? 
"Non ne sono così convinto perché abbiamo assistito ad un’escalation graduale. Uno sviluppo costante, aumentato di giorno in giorno in termini di contagi e casi positivi. L’Italia ha monitorato il tutto con attenzione, continuando a mantenere un livello di operatività in tutti i settori fin quando non ci si è accorti della gravità. La decisione di fermare il Paese è comunque stata valutata insieme ad un comitato scientifico. Persone competenti che conoscono la materia meglio di noi. Il calcio ha preso decisioni coerenti ai consigli del Governo".

Mille polemiche, soprattutto in Serie A, prima che si procedesse con la sospensione. Rinvii, porte chiuse, parole al vetriolo ed accuse reciproche in un momento di enorme difficoltà per il paese. Con quale immagine ne esce il calcio italiano?
"Purtroppo posso dire che in Italia siamo in grado di dare un messaggio all’esterno bruttissimo. I calciatori, noi dirigenti ed addetti ai lavori siamo privilegiati rispetto ad un comune cittadino. Ecco, quando bisogna dimostrare questo privilegio dando un esempio al di fuori, tendiamo a palesare un lato tutt’altro che bello. Tutte le polemiche generatesi non sono state un bel biglietto da visita".

E nella serata di mercoledì è stato annunciato il primo caso di positività al Covid-19 in Serie A con Daniele Rugani della Juventus. Ieri poi Manolo Gabbiadini della Sampdoria. A questo punto, secondo Lei c’è il rischio concreto che i vari campionati non vengano portati a termine? E se si dovesse procedere, in che modo?
"In questo momento non esistono certezze. E ritengo che sia il caso di stringerci intorno a questioni molto più importanti. Ad aprile si vedrà se i campionati proseguiranno. Chiaro che qualora questa pandemia si aggravasse, il mondo del calcio dovrà prendere delle decisioni di un certo peso. Ma ora è davvero inutile parlarne".

Anche in ambito continentale si va verso la saggia sospensione di Champions ed Europa League. Soltanto mercoledì sera, però, in un Anfield gremito di tifosi inglesi e spagnoli si è giocata la sfida tra Liverpool ed Atletico Madrid. Proprio nel giorno in cui l’Oms dichiarava la pandemia. Una situazione paradossale...
"Diciamo che tante cose a livello europeo non sono andate per la giusta direzione. La calca di tifosi fuori dallo stadio del Psg, anche se in questo caso una buona dose di responsabilità va addossata al Governo francese. Poi, Anfield pieno di spettatori. Se esiste una pandemia, bisogna prenderne atto. Non so quali siano le idee della Uefa, però adesso bisogna guardare in faccia alla realtà e fare di tutto per sconfiggere un virus che non conosce confini geografici".

A livello economico, quali sono i danni e le ripercussioni che uno stop così duraturo può avere su un club? 
"Dobbiamo pensare che il calcio professionistico è la terza azienda del Paese. Questa è una premessa opportuna quando si affrontano temi di un certo tipo. A livello logico-finanziario, è normale che in una situazione come quella attuale le difficoltà siano tantissime. Mancanza di introiti derivanti dalla vendita dei biglietti, diritti televisivi ed una serie di questioni rilevanti. Non so cosa possa fare lo Stato per aiutare l’intero sistema ma è normale che bisognerebbe attuare una strategia di salvaguardia ben definita. In caso contrario, se il blocco dovesse prolungarsi, la Lega Pro rischierebbe di finire in ginocchio. La B forse potrebbe reggersi sul filo di lana ma confido che venga trovata una pianificazione comune di aiuto".

Un messaggio di Marco Giannitti alle famiglie della provincia di Frosinone in questo momento di grande paura...
"A Frosinone ho vissuto anni bellissimi, unici e di enorme soddisfazione. Il popolo Ciociaro è stato sempre fantastico. Quando bisogna lottare, è in grado di compattarsi in modo encomiabile. In campo e nella vita. Lottare come Leoni per raggiungere l’obiettivo. Anche questa volta ce la faranno, loro e tutti noi. Insieme con grande senso di responsabilità".