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L'ex Verona Moras su Paolo Zanetti: "Non era facile, ma con tanti stranieri ha creato un gruppo"
L'ex difensore dell'Hellas Verona, Vangelis Moras, oggi commissario tecnico dell'Under 20 della Grecia, ha rilasciato una intervista a L’Arena.
Se gli si chiede chi consiglierebbe fra i giovani che sta lanciando, però, si abbottona: "Giovani interessanti? Certo ce ne sono" - le sue parole - ma quelli bravi sono già bloccati dai grossi club ellenici. Pensavate al Verona vero? Lì c’è Sogliano che è bravissimo. Ho seguito le partite dei gialloblù, è stata una sofferenza ma ci sta. Non avendo grosse disponibilità è quello il campionato che deve fare l’Hellas. Sogliano lo sa e prende tutta gente di carattere".
Poi sulla stagione dei gialloblu, ha aggiunto: "Due mesi fa sono stato a Peschiera per vedere gli allenamenti. Non è stato facile per Zanetti mettere assieme tanti calciatori di nazionalità diverse, gente che non capiva neppure l’inglese. Paolo è stato in gamba a dare un’unità di intenti, insomma a creare un gruppo per lottare per la permanenza in Serie A. Ce l’ha fatta".
Spazio anche ad una riflessione sul calcio moderno: "Il calcio è cambiato, forse dovremo adeguarci ma un pezzetto del nostro pallone andrebbe recuperato. Personalmente se mi sono inserito bene in Italia lo devo alla vecchia guardia del Bologna prima e dell’Hellas poi. Giocatori che avevano la mentalità giusta ed erano un corpo unico con l’ambiente. Oggi ci sono troppi calciatori che resistono sei mesi e poi via. Gente che fa tre squadre in un anno. Come si fa a far gruppo ed identificarsi con una piazza, una maglia? Ai miei tempi un ragazzo restava anni in un club, fino a diventarne tifoso della squadra per la quale giocava".
Se gli si chiede chi consiglierebbe fra i giovani che sta lanciando, però, si abbottona: "Giovani interessanti? Certo ce ne sono" - le sue parole - ma quelli bravi sono già bloccati dai grossi club ellenici. Pensavate al Verona vero? Lì c’è Sogliano che è bravissimo. Ho seguito le partite dei gialloblù, è stata una sofferenza ma ci sta. Non avendo grosse disponibilità è quello il campionato che deve fare l’Hellas. Sogliano lo sa e prende tutta gente di carattere".
Poi sulla stagione dei gialloblu, ha aggiunto: "Due mesi fa sono stato a Peschiera per vedere gli allenamenti. Non è stato facile per Zanetti mettere assieme tanti calciatori di nazionalità diverse, gente che non capiva neppure l’inglese. Paolo è stato in gamba a dare un’unità di intenti, insomma a creare un gruppo per lottare per la permanenza in Serie A. Ce l’ha fatta".
Spazio anche ad una riflessione sul calcio moderno: "Il calcio è cambiato, forse dovremo adeguarci ma un pezzetto del nostro pallone andrebbe recuperato. Personalmente se mi sono inserito bene in Italia lo devo alla vecchia guardia del Bologna prima e dell’Hellas poi. Giocatori che avevano la mentalità giusta ed erano un corpo unico con l’ambiente. Oggi ci sono troppi calciatori che resistono sei mesi e poi via. Gente che fa tre squadre in un anno. Come si fa a far gruppo ed identificarsi con una piazza, una maglia? Ai miei tempi un ragazzo restava anni in un club, fino a diventarne tifoso della squadra per la quale giocava".
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