Ritiro forzato! Chivu obbligato dall'opinione pubblica, come Ronaldo nel 2002...
Nella serata di ieri ha fatto notizia il ritiro indetto da Chivu in vista del match di oggi tra Inter e Como. Decisione che non è sembrata essere in linea con le dichiarazioni passate dello stesso. Proprio per questo motivo, tale decisione appare essere una forzatura, ma non dettata da Chivu, ma più dalla critica e dall'opinione pubblica. L'Inter sta bene e gioca un calcio con la C. Vetta della classifica ad un passo, tra le prime 8 in Champions League e quarti di finale in Coppa Italia. Chivu conosce il gioco, conosce questo mondo e chi meglio di lui può decidere sui giocatori che vede tutti i giorni.
23 novembre, questa la data della sconfitta per 1-0 nel derby con il Milan. 26 novembre invece la sconfitta con l'Atletico in Champions League. Cosa hanno in comune queste due partite, a parte la sconfitta? In nessuno dei due casi l'Inter è andata in ritiro, lo stesso che non è stato indetto nemmeno prima del match contro il Pisa per togliersi di dosso le due precedenti sconfitte. Questa decisione è stata spiegata più volte dallo stesso Chivu: "Non abbiamo bisogno di andare in ritiro. Molti giocatori sono andati in nazionale e per cui sono stati poco a casa". Ha poi aggiunto: "Mi basta una giornata, a partire dalla colazione fino al termine dell'allenamento, è come se fossimo in ritiro".
E allora perché prima del Como ha deciso di rinchiudere tutti nella Pinetina, ha per caso paura del Como? La risposta è una, no. In questi tre mesi si è parlato tantissimo di Chivu, principalmente per il suo metodo comunicativo. Ma ancor di più dell'Inter. Ma perché Lautaro non segna, oramai è non è più all'altezza? Diouf, ma che acquisto è? Luis Henrique dove lo hanno preso? Chivu è un uomo maturo, un ex giocatore e adesso allenatore, che sa come affrontare e mettere a tacere la pressione, avendolo fatto già dai primi anni di carriera. Il ritiro è apparso più un modo per attirare l'opinione pubblica su di se, lasciando per una giornata liberi i proprio giocatori dalle critiche. Un po' come Ronaldo il Fenomeno che nel 2002, prima del Mondiale poi vinto con il suo Brasile, si fece quel taglio bizzarro, da li in poi si concentrarono tutti sui suoi capelli scordandosi de ginocchio mal ridotto.
I dubbi sul suo ingaggio ci sono stati e sicuramente terranno banco ancora per chi è in mala fede, ma la conclusione che si può trarre a tre mesi dall'inizio del campionato è una sola: l'Inter ha scelto l'allenatore perfetto. Chivu è entrato in sintonia con la squadra, sapendo, il più delle volte, fare il bene dei propri giocatori anche in contesti extra calcistici. Un padre di cui i giocatori dell'Inter avevano bisogno dopo l'abbandono di Inzaghi, e soprattutto dopo la seconda finale di Champions persa in tre anni.






