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Le pagelle dell'Inter - Pio Esposito si rivela, Sucic l'opposto di Barella. Bastoni da fenomenoTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 05:02Serie A
di Dimitri Conti

Le pagelle dell'Inter - Pio Esposito si rivela, Sucic l'opposto di Barella. Bastoni da fenomeno

Risultato finale: Inter - River Plate 2-0

Sommer 6 - Grazie al lavoro attento del reparto difensivo davanti a lui, non sono richiesti miracoli per ottenere una porta inviolata. Più sicuro del solito anche nel gioco con i piedi, probabilmente perché il River Plate lo pressa poco.

Darmian 6,5 - Non è certo la prima volta che fa il braccetto nella difesa a tre, in una carriera in cui forse gli è mancato giusto di giocare portiere e centravanti. L'attenzione e la pulizia con cui sa interpretare il ruolo, come vale per altri, sorprende sempre.
Dall'82' De Vrij sv.

Acerbi 6,5 - Il suo avversario diretto Miguel Borja è uno tosto e lo dà a vedere, lui vuole dimostrare di esserlo di più. E non lo fa a parole, ma lottando come solo un veterano della sua risma sa fare. Con lui non si passa, giusto qualche difetto in impostazione.

Bastoni 7,5 - Scalcia Mastantuono stile mulo e per questo si ritrova ammonito alla mezz'ora. In fase difensiva concede poco, apprezzabile quando azzecca la conduzione palla giusta. Per esempio sul gol da fenomeno che mette il lucchetto al primato.

Dumfries 6 - L'idea è far valere il fatto di essere elemento fisicamente più prestante dell'Inter. Nella pratica si produce in diverse scorribande che però non trovano seguito in un assist o una giocata decisiva. Forse anche per qualche fischio arbitrale rivedibile.

Barella 6 - Presenza abbinata ad una certa eleganza che non fa mai male, questa volta difetta però soprattutto nella concretezza. Pur risultando coinvolto in diverse trame, non le rende ancor più pericolose di quanto potrebbe essere. Esce sbuffando al cambio.
Dal 63' Sucic 7 - L'esatto opposto di quanto scritto per Barella: a volte ti scordi che ci sia. La discesa solitaria volta a smarcare Pio Esposito, però, gesto tecnico che vale il prezzo del biglietto, aiuta gli smemorati. Il cioccolatino per Mkhitaryan rinforza.


Asllani 6 - Troppo a lungo poco consistente nelle operazioni di organizzazione della manovra, soprattutto nelle fasi di maggior sofferenza del primo tempo. Rimedia (la sufficienza) con una fase difensiva generalmente discreta, oltre a una ripresa di buon livello.

Mkhitaryan 7 - Non sembra una delle sue migliori giornate. Poi però provoca l'espulsione con l'intuizione del campione, credere all'errore. Si ricaccino pure indietro i giudizi pronti sull'età che avanza, anche se spreca il possibile raddoppio dopo aver scartato Armani.

Dimarco 6,5 - Ennesimo duello difficile dei tempi recenti contro un altro 2007: qualche settimana fa era Yamal, oggi Mastantuono. I primi guizzi dell'argentino lo spaventano, poi però gli prende le misure e per una buona fase di match riesce pure a spingersi avanti.
Dal 63' Carlos Augusto 6 - Molta meno capacità di spinta rispetto a Dimarco, va però sottolineato come (probabilmente anche grazie alla fatica) Mastantuono raramente si riveli un problema dalle sue parti.

Pio Esposito 7,5 - La grande occasione di esordire dal 1' con l'Inter arriva a Seattle. A metà primo tempo quella d'oro per segnare, ma si fa ribattere. A metà ripresa quella per entrare nei cuori del popolo nerazzurro, con il gol rivelazione che vale il primo posto.
Dall'82' S. Esposito sv.

Lautaro Martinez 6 - Sfida speciale a vecchi nemici argentini per il Toro, chiamato anche a fare da guida al giovane compagno d'attacco. Sfiora il gol a inizio ripresa, centrando il secondo legno del suo Mondiale. Quando sembra la volta buona, lo ferma Armani.
Dal 73' Carboni 6 - Fuori un argentino, dentro un altro. Pur avendo anch'esso segnato in questo Mondiale non è lo stesso peso specifico. Prova a districarsi ma il River Plate picchia in maniera soda.

Cristian Chivu 7 - Ha da andarsi a prendere la qualificazione e per questo, tolto un nome, si affida in gran alle certezze e ai veterani. Il River Plate aggredisce forte e morde per tutto il primo tempo, i suoi però trovano le contromisure con il passare dell'incontro e le mettono a frutto nel secondo tempo. L'incastro di episodi fortunati lo aiuta, ma la mossa di lanciare Pio Esposito titolare non nasce da sola. E il cinismo fa parte delle ricette dei grandi.