
Garlando incorona Sucic: "L'apriscatole che serviva all'Inter per evolvere nel gioco"
Col 2-0 al River Plate l'Inter ha vinto il girone al Mondiale per Club. A prendersi la scena senza dubbio Francesco Pio Esposito, talento classe 2005 al primo gol in maglia nerazzurra dopo aver brillato in Serie B con lo Spezia. Ma Luigi Garlando, sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, pone l'attenzione anche su un altro 'nuovo' nerazzurro, ossia Petar Sucic:
"La vera novità non è Pio che fa gol, ma Sucic che salta l’uomo e rifinisce di classe, figura che all’Inter mancava e che Inzaghi faticava a concepire. Simone ha il merito di quattro anni di ottimo calcio, di linee di gioco portate a perfezione, ma, con il tempo, quelle tubature si sono riempite di calcare, esattamente come al City di Guardiola. L’antidoto del blocco basso all’attacco posizionale è diventato sempre più efficace, come ha dimostrato l’Inter nella finale di Istanbul. Tenere larghi Foden e Grealish per imbucare poi gli interspazi non bastava più, perché gli spazi si erano chiusi.
Servivano apriscatole, cioè giocolieri, specie esterni, capaci di aprire varchi con dribbling o sterzate. Yamal ha schiuso una nuova era. Pep si è preso subito Doku, che ha stappato la Juve, e ora Echeverri (2006). Il Real di Vinicius ha scucito 45 milioni per Mastantuono (2007). Non contento del ben di Dio che ha, il Barcellona sogna Nico Williams e tratta lo svedesino Roony Bardghji (2005). Corsa folle agli apriscatole. Anche da noi. L’Inter, bullizzata a Monaco da Doué e Kvara, vuole recuperare talento tecnico (Sucic, Carboni e altro) per evolversi dal triste palleggio orizzontale, senza sbocchi, degli ultimi tempi".
"La vera novità non è Pio che fa gol, ma Sucic che salta l’uomo e rifinisce di classe, figura che all’Inter mancava e che Inzaghi faticava a concepire. Simone ha il merito di quattro anni di ottimo calcio, di linee di gioco portate a perfezione, ma, con il tempo, quelle tubature si sono riempite di calcare, esattamente come al City di Guardiola. L’antidoto del blocco basso all’attacco posizionale è diventato sempre più efficace, come ha dimostrato l’Inter nella finale di Istanbul. Tenere larghi Foden e Grealish per imbucare poi gli interspazi non bastava più, perché gli spazi si erano chiusi.
Servivano apriscatole, cioè giocolieri, specie esterni, capaci di aprire varchi con dribbling o sterzate. Yamal ha schiuso una nuova era. Pep si è preso subito Doku, che ha stappato la Juve, e ora Echeverri (2006). Il Real di Vinicius ha scucito 45 milioni per Mastantuono (2007). Non contento del ben di Dio che ha, il Barcellona sogna Nico Williams e tratta lo svedesino Roony Bardghji (2005). Corsa folle agli apriscatole. Anche da noi. L’Inter, bullizzata a Monaco da Doué e Kvara, vuole recuperare talento tecnico (Sucic, Carboni e altro) per evolversi dal triste palleggio orizzontale, senza sbocchi, degli ultimi tempi".
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