
Carboni: "Mi sento più forte. All'Inter è un buon momento, noi giovani ci 'vedono' di più"
Valentin Carboni è diventato insieme a Pio Esposito l'uomo del momento in casa Inter. L'argentino ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, parlando di quanto abbia pesato su di lui l'infortunio: "La carriera era andata così in fretta che, magari, avevo fatto un po' di fatica a gestirla, ma ora so che tutto capita per una ragione nella vita. Anche se ho sofferto tanto, in questo intervento al crociato vedo quasi del buono. Mi ha aiutato a maturare e a migliorare dove serviva: sono diventato più completo come persona e come calciatore. Mi sento più forte muscolarmente e nella mentalità, più motivato di quanto fossi prima".
All'Inter sta cambiando la politica sui giovani?
"È un buon momento, magari ci 'vedono' di più rispetto a quanto capitava prima e poi adesso c'è Chivu, abituato a lavorare con i ragazzi e a lanciarli. Noi dobbiamo solo spingere al massimo per avere le nostre chance: se le meriteremo, arriveranno. Ma ricordiamoci sempre che questa è l'Inter: con tanti campioni non è mai facile emergere e, a volte, è necessario farsi le ossa altrove per poi tornare".
Cosa le dice Lautaro Martinez? È un suo connazionale, magari ha un occhio di riguardo nei suoi confronti.
"È un capitano e un esempio, con le parole e con i fatti. Era felicissimo per il mio gol, lui c'era ad Appiano mentre facevo riabilitazione e sa quello che ho passato e cosa significhi per me essere qua negli Stati Uniti al Mondiale per Club con l'Inter".
All'Inter sta cambiando la politica sui giovani?
"È un buon momento, magari ci 'vedono' di più rispetto a quanto capitava prima e poi adesso c'è Chivu, abituato a lavorare con i ragazzi e a lanciarli. Noi dobbiamo solo spingere al massimo per avere le nostre chance: se le meriteremo, arriveranno. Ma ricordiamoci sempre che questa è l'Inter: con tanti campioni non è mai facile emergere e, a volte, è necessario farsi le ossa altrove per poi tornare".
Cosa le dice Lautaro Martinez? È un suo connazionale, magari ha un occhio di riguardo nei suoi confronti.
"È un capitano e un esempio, con le parole e con i fatti. Era felicissimo per il mio gol, lui c'era ad Appiano mentre facevo riabilitazione e sa quello che ho passato e cosa significhi per me essere qua negli Stati Uniti al Mondiale per Club con l'Inter".
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