
L’Inter di Chivu nasce da due segnali anti-rinnovamento: niente confusione, dice Marotta
Ecco l’Inter di Cristian Chivu. Il tecnico romeno ha firmato ieri il contratto fino al 2027 che lo farà sedere sulla panchina nerazzurra. L’annuncio è atteso al massimo per l’inizio della prossima settimana, a stretto giro di posta è arrivata la notizia che il club di Viale della Liberazione intende partire dalle conferme di Acerbi e De Vrij.
Due segnali anti-rinnovamento. Il difensore italiano era tra i principali indiziati per seguire Inzaghi a Riyadh, e invece nulla. Il mercato deve ancora iniziare, di fatto, ma sembrano la conferma che l’Inter non abbia capito quanto Monaco sia stato un punto di non ritorno e non solo per il tecnico piacentino. Dare a Chivu la stessa squadra sembra un rischio altissimo, specie se si considera che lo stesso Marotta ha spesso definito Inzaghi il principale artefice del ciclo quadriennale appena concluso e ha sempre considerato l’allenatore centrale nelle fortune di una squadra.
Niente confusione. Marotta, da Parma, ha detto che il no di Inzaghi li ha trovati “leggermente impreparati”. Spiazzati forse sarebbe stato un termine migliore, le parole non hanno fugato il dubbio sulla confusione che il girovagare dell’Inter, tra Milano e Londra, con le orecchie puntate a Como, prima di chiamare il tecnico del Parma (13 panchine in Serie A) aveva creato.
Due segnali anti-rinnovamento. Il difensore italiano era tra i principali indiziati per seguire Inzaghi a Riyadh, e invece nulla. Il mercato deve ancora iniziare, di fatto, ma sembrano la conferma che l’Inter non abbia capito quanto Monaco sia stato un punto di non ritorno e non solo per il tecnico piacentino. Dare a Chivu la stessa squadra sembra un rischio altissimo, specie se si considera che lo stesso Marotta ha spesso definito Inzaghi il principale artefice del ciclo quadriennale appena concluso e ha sempre considerato l’allenatore centrale nelle fortune di una squadra.
Niente confusione. Marotta, da Parma, ha detto che il no di Inzaghi li ha trovati “leggermente impreparati”. Spiazzati forse sarebbe stato un termine migliore, le parole non hanno fugato il dubbio sulla confusione che il girovagare dell’Inter, tra Milano e Londra, con le orecchie puntate a Como, prima di chiamare il tecnico del Parma (13 panchine in Serie A) aveva creato.
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