
Lookman, Vlahovic e Calhanoglu: gli scontenti che fanno rumore! Poi c’è Arthur…
Nel calcio moderno, la volontà del giocatore è fondamentale. Lo si dice sempre più spesso e, in effetti, è la pura verità. I contratti, anche quelli meglio redatti, possono far poco contro la volontà di chi li ha firmati. Non ho idea se sia un bene o un male ma è un dato di fatto. Un giocatore scontento non è gestibile e, soprattutto, è un lusso che nessun club può permettersi. Alla fine, la soluzione migliore resta sempre quella di “disfarsi del peso”, anche a costo di rimetterci tanto. Attenzione, c’è anche chi non si fa intimidire dalle “minacce” degli agenti del giocatore scontento e tira dritto per la sua strada ma sono sempre più casi isolati. In questo momento, ci sono tre “casi” che stanno agitando le notti di Atalanta, Juventus e Inter. Parliamo di Lookman, Vlahovic e Calhanoglu. Il primo pare aver chiesto alla Dea di rispettare gli accordi presi un anno fa quando sembra che la società orobica gli avesse garantito di lasciarlo andare davanti ad una sua richiesta formale. La richiesta formale è arrivata. Lookman, l’eroe dell’Europa League vinta in finale contro il Bayer Leverkusen, vuole l’Inter. In un modo o nell’altro, la sensazione è che la volontà del giocatore sbloccherà la situazione, anche se l’Atalanta non ha mai regalato a nessuno i suoi gioielli…
Diversa la questione Vlahovic. La Juventus ci ha provato a trovare una soluzione alternativa. Ha pensato al rinnovo per spalmare il suo ricco contratto (12 milioni di euro a stagione) e ad una rescissione dell’accordo in essere. Inoltre, ha tentato di piazzarlo ovunque. Niente da fare. Il serbo ha rifiutato ogni soluzione e ogni destinazione. La sua volontà? Andare da Allegri al Milan. Finirà così?
E che dire di Calhanoglu. Il turco, seppur mai in maniera diretta, ha fatto capire perfettamente le sue intenzioni. Vorrebbe tornare a giocare in patria. La volontà è chiara e, come spiegato da Marotta, amministratore delegato dell’Inter, “… ne parleremo”. Per forza, perché la volontà del giocatore è determinante…
In passato, se un giocatore avesse puntato i piedi, ci sarebbero stati tanti modi per fargli cambiare idea. C’è stato anche chi è rimasto un anno a guardare giocare i compagni… Ora è tutto diverso. Tenersi un giocatore non felice è un azzardo sportivo e, sicuramente, un danno economico.
A proposito di danni economici… Arthur è rientrato, per l’ennesima volta, a Torino, sponda bianconera. Il brasiliano, acquistato dalla Juventus nel 2020 (scambio con Pjanic), ha un contratto con la Vecchia Signora sino al 2027 (complici diversi rinnovi per spalmare il ricco ingaggio). Dopo i prestiti a Liverpool, Fiorentina e Girona, il club bianconero è alla ricerca di una nuova destinazione per Arthur. Qui la volontà del giocatore conta poco, qui il problema è come gestire un giocatore che, da anni, non fa più parte del progetto bianconero ma continua, come da contratto, ad essere stipendiato regolarmente.
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano