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Inzaghi sbaglia e l’Inter torna sulla Terra: l'illusione post Istanbul è finitaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 28 settembre 2023, 07:00Serie A
di Ivan Cardia

Inzaghi sbaglia e l’Inter torna sulla Terra: l'illusione post Istanbul è finita

Niente record. Simone Inzaghi vede crollare contro il Sassuolo, storica bestia nera dell'Inter e sempre perfetto nelle vesti di castiga-big, il sogno di raggiungere Herrera e il suo avvio nella stagione 1966/67. Cinque vittorie di fila restano la seconda miglior partenza della formazione nerazzurra nel campionato di Serie A, ma l'impatto col mini-ciclo ha messo in evidenza alcune lacune nella squadra vicecampione d'Europa. Nelle scelte dell’allenatore, nella profondità della rosa, è solo da capire se anche nella tenuta dei giocatori.

Scelte sotto accusa. Se c’è tanto di Inzaghi nell’exploit europeo della scorsa stagione e nella sensazione di solidità trasmessa dall’Inter nelle prime cinque giornate di campionato, è anche giusto evidenziare come vi sia altrettanto del tecnico nel primo ko stagionale. Non ha pagato una serie di decisioni, in alcuni casi è stato piuttosto evidente e probabilmente Inzaghi è il primo a essersene reso conto. Ha schierato la formazione tipo, facendo le prove generali per il Benfica. Risultato: alcuni giocatori - Lautaro, Dimarco e Mkhitaryan su tutti - sono apparsi evidentemente stanchi dai troppi impegni ravvicinati. Non ha pagato, per la cronaca, neanche il quadruplo cambio in situazione di svantaggio: ha spezzato qualsiasi equilibrio di squadra. Aggiungiamo che togliere Thuram e non Lautaro resta una soluzione che lascia molti dubbi.


E la rosa… Resta ampia, ma i magnificat post mercato fanno i conti con la realtà. In una squadra da 23/24 giocatori, basta un infortunio per mettere in difficoltà un reparto. Quello di Arnautovic è relativamente grave ed è giunto prima del previsto, l'Inter ci è arrivata senza aver provato soluzioni alternative. E senza avere, difetto di vecchia data, giovani su cui si può o si vuole fare affidamento. Morale della favola: è ampia, ma anche nell'ampiezza basta poco a evidenziare delle difficoltà.

Inzaghi deve entrare nella testa dei suoi. È la difficoltà che impone questo primo mini-ciclo, già decisivo per quello che sarà in futuro, soprattutto in Champions League. Sabato c'è la Salernitana, che sembra in pieno deragliamento ma non si può prendere sotto gamba perché col Sassuolo è l’Inter a essersi squagliata alla prima difficoltà in campionato. Col Benfica non è da dentro o fuori, ma poco ci manca. La sconfitta di ieri rompe l'incantesimo di Istanbul: nato paradossalmente da una sconfitta, è la sensazione di grandezza e quasi imbattibilità sulle cui ali l'Inter ha volato in questo avvio di stagione. Tornare sulla terra può anche fare bene, a un gruppo che ha sfiorato il sole. Dovrà, appunto, essere bravo il tecnico a gestire la psiche, ma anche i muscoli e i polmoni, di una squadra che è sembrata molto più forte della concorrenza e non si può sciogliere così all’improvviso. Oltretutto, col vecchio vizio di saper vincere o perdere, ma pareggiare pochissimo. Inzaghi ha gli uomini e ne ha pure le qualità: si è detto prima, il tecnico ha sbagliato ieri e su questo non ci piove, ma in generale ha poco da dimostrare, da tanti punti di vista. Se non di poter vincere lo scudetto.