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Zhegrova e Openda i fuochi d'artificio di un Comolli sempre più convincenteTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:05Editoriale
di Vincenzo Marangio
per Bianconeranews.it

Zhegrova e Openda i fuochi d'artificio di un Comolli sempre più convincente

Mi sono ripromesso più volte di dare tempo a Comolli prima di giudicarne il lavoro, nel bene o nel male. Tutto questo perché scottato dall'esperienza Giuntoli, uomo sul quale avevo grandi aspettative e che alla fine dei conti ha deluso tantissimo, quindi meglio andarci con i piedi di piombo. Però sono già tante le cose del nuovo direttore generale che mi convincono e mi lasciano ben sperare per il futuro, un futuro che possa ritornare a tinte bianconere chiari, evidenti e non sbiadite. L'idea di Giuntoli, "il noi sopra l'io e tante teste con un solo cuore", non era sbagliata a patto che non restasse, come di fatto è stato, soltanto un proclama, un manifesto di juventinità inespressa e mai concretizzatasi. Anzi, il progetto era quello di dejuventinizzare l'ambiente per prendere possesso, chissà in quali tempi, del nuovo progetto che è parso fallimentare sin dall'inizio.

Comolli sta seguendo tutt'altra strada: silenzio, nessun appello fantasioso, concretezza e, soprattutto, importanza restituita al club. La Juventus sta tornando ad essere quella che detta le regole e non se le fa dettare, quella che non regala niente a nessuno, che non si fa prendere per il collo ma che al massimo gira le spalle e se ne va, quella che manda un messaggio chiaro a chi c'è e vuole restare, a chi vuole andare e a chi vuole arrivare: o c'è rispetto per la maglia e senso di appartenenza o non c'è Vlahovic e procuratori al seguito che tengano, le regole le detta la casa. E le regole sono state chiare per il PSG sulla questione Kolo Muani, per il Napoli su Miretti per Douglas Luiz, Weah e Savona. Nel bene e nel male. Il club parigino pretendeva una cifra spropositata per Kolo, Comolli proponeva altre formule e nel frattempo in gran segreto ha lavorato all'alternativa Openda chiuso in un amen, con un esborso economico più che congruo. Anzi, con i soldi che chiedeva il PSG per il suo giocatore in esubero, il nuovo direttore generale ne ha presi due perché con una trattativa già più complessa ma non eterna ha portato a torino Zhegrova, giocatore fortissimo che porta alla Juve fisicità, tecnica e velocità.

Manca qualcosa? Evidentemente si, la partenza di Douglas Luiz andava sostituita con un altro centrocampista di qualità e manca un esterno a destra, ma anche qui i paletti Uefa e le richieste esose dei club hanno impedito la chiusura di trattative soltanto abozzate. Per ora tocca stringere i denti e tornare ad essere Juve anche un campo e non soltanto fuori.