Agresti: "Arrivano segnali di vera Juve allegriana"

Su La Gazzetta dello Sport, Stefano Agresti commenta la vittoria di ieri della Juventus, che si porta momentaneamente - in attesa che giochi domani sera il Napoli - a 7 punti dal primo posto. "Arrivano segnali di vera Juve allegriana: non gioca bene, attraversa anche momenti di sofferenza, ma alla fine viene fuori con tre punti, dilagando perfino nel finale di partita. Concreta, non spietata; mai spettacolare, però efficace; capace di sfruttare le qualità dei singoli, anche se si tratta di calciatori che le proprie doti le hanno spesso nascoste con cura (come Kean e Rabiot, ad esempio). Era successo con il Torino, è accaduto con l’Empoli: sei punti in sei giorni, quest’anno, i bianconeri in campionato non li avevano mai presi. Segnali, appunto. Sarebbe eccessivo, anzi sbagliato, celebrare adesso la Juve come se d’un tratto gli insuccessi dell’ultimo periodo non ci fossero mai stati: le sconfitte con il Monza e il Milan (appena due settimane fa), le disfatte con il Benfica e addirittura con il Maccabi sono ancora là, vive nella mente di tutti.

Ma in queste due partite contro Torino e Empoli i bianconeri hanno fatto ciò che dovevano per provare a dare un senso alla loro stagione: le hanno vinte. Un passo per volta, un successo per volta: solo così, senza azzardare programmi a lunga scadenza, la squadra di Allegri ha la possibilità di venirne fuori. Ci sta provando, è presto per dire se ci riuscirà. Di sicuro ha maggiori opportunità in campionato che in Champions, perché in Europa la qualificazione passa non solo attraverso due imprese vincere a Lisbona e battere il lascia punti sul campo. Sono i vantaggi che offrono - agli altri - gli scontri diretti".