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L'avvocato Spallone a RBN: "Il patteggiamento non ha vincitori né vinti, non è un'ammissione di colpa"TUTTO mercato WEB
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martedì 30 maggio 2023, 18:18Primo piano
di Alessio Tufano
per Bianconeranews.it

L'avvocato Spallone a RBN: "Il patteggiamento non ha vincitori né vinti, non è un'ammissione di colpa"

Ospite di “2 in Bianconero” su Radio Bianconera, l'avvocato Giorgio Spallone ha commentato la decisione della società di ricorrere al patteggiamento che ha chiuso di fatti tutte le diatribe riguardanti il club sul piano sportivo: “É stato scelto il rito previsto dall'articolo 127 del codice di giustizia sportiva, si differenzia dal patteggiamento classico ante deferimento che prevede invece gli interventi del Procuratore Generale dello Sport e del presidente federale. In questo caso invece il procuratore e le parti, tranne Agnelli, si sono accordate su un tipo di sanzione. Questo accordo è stato ritenuto valido e congruo da parte del Tribunale che lo ha omologato. Il patteggiamento per definizione non ha vincitori né vinti, è una strategia difensiva, non solo per cultura ma proprio per opinione consolidata escludo che il patteggiamento possa considerarsi ammissione di responsabilità come ha confermato la stessa Juventus attraverso un comunicato. Agnelli per scelta propria non ha aderito e questo da la prova uguale e contraria che qui ci troviamo di fronte a strategie difensive differenti. La posizione dell'ex presidente è molto particolare, sappiamo che si è dimesso da tutte le cariche in seno a Juventus e alla finanziaria che detiene la maggioranza delle quote della società.

Sappiamo di una sua forte esposizione al progetto Superlega, probabilmente vuol tenersi le mani libere, ricordando che sul caso plusvalenze è stato giudicato definitivamente in quanto il suo ricorso e quello di altri tre dirigenti è stato rigettato. La sua strategia difensiva non esclude un ricorso al TAR o un altro tipo di iniziative. Le posizioni di Marotta e Arrivabene? Entriamo nel merito di quelli che sono stati i procedimenti, il perchè Chinè abbia fatto le scelte di sottoporre ad indagini questo o quel dirigente va all'origine dell'indagine e non trova francamente una risposta a differenza di quanto fatto con la decisione di punire il club per le plusvalenze a discapito degli altri club motivata sostenendo che la Juventus aveva creato un sistema. Nelle motivazioni della Corte Federale  mi sarei comunque atteso di leggere il peso in sede di calcolo del punteggio di penalità dei sette dirigenti privi di firma che erano stati prosciolti anzichè 'pesare' i punti di quelli il cui ricorso è stato rigettato. Questo aprirebbe addirittura lo spazio per un ritorno al Collegio di Garanzia perchè pur avendo aderito al criterio, in sede di motivazione si è assunto un criterio estraneo a quello che doveva essere”.