
Allegri rifiuta la parola scudetto, ma la Juventus ha l'obbligo di crederci
Il refrain di Allegri ormai è noto: “Inter, Milan e Napoli sono più attrezzate della Juventus per vincere lo scudetto”. Sull'argomento i tifosi sono divisi, molti ex giocatori pensano invece ai bianconeri in grado di lottare per il titolo. Poi c'è chi crede che quella di Max sia una strategia comunicativa dal duplice obiettivo: mettere pressione sulle rivali e contestualmente allontanarla dai suoi giocatori, soprattutto da quelli giovani. Ai microfoni di Radio Bianconera, il mental coach Sandro Corapi si è detto convinto che il tecnico toscano alla squadra parli di scudetto come obiettivo, salvo poi dire il contrario davanti alle telecamere. Un'inversione di tendenza rispetto alle ultime due stagioni, in cui ha dovuto incassare una doppia delusione dopo aver indicato in modo chiaro, alla vigilia del campionato, il massimo traguardo come obiettivo. “Nella Juve si lotta sempre per lo scudetto”, le parole dell'allenatore.
Poi c'è il campo, giudice inappellabile. Succede che l'Inter, considerata da tutti la favorita indiscussa per il tricolore, cada clamorosamente contro il Sassuolo a San Siro. Ironia della sorte, con un gol decisivo di Berardi, mancato bianconero e tifoso nerazzurro. Almeno così pare. Incidente di percorso? Vedremo. Dopo sei giornata di campionato, Juve a -2 dalla coppia di testa tutta milanese. Comunque sia, questa è la conferma che il calcio non è una scienza esatta e spesso i pronostici vengono ribaltati. Lo scorso anno nessuno dava per favorito il Napoli. Abbiamo visto com'è andata. La Juventus dunque ha l'obbligo di crederci, comunque di restare in agguato. Tre stagioni di digiuno da scudetto sono un'eternità per il mondo bianconero, tanto più dopo la dittatura di nove anni. A partire da domenica in casa dell'Atalanta, serve una sterzata rispetto alle prestazioni di Reggio Emilia e contro il Lecce, anche se in quest'ultimo caso è arrivato il bottino pieno. Come racconta la storia della Juve, grinta e personalità possono colmare eventuali carenze tecniche. E poi quest'anno ci sono conti in sospeso da saldare. Per dirla alla Vlahovic.







