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Juve, non tradire te stessa, non tradirci!TUTTO mercato WEB
Oggi alle 09:54Editoriale
di Roberto De Frede
per Bianconeranews.it

Juve, non tradire te stessa, non tradirci!

“Non tradire chi ti sorride: potrebbe avere la morte nel cuore e regalarti ugualmente un po' di vita.” Jim Morrison

Per una congiuntura, non so da quale pianeta giunta sin dentro gli spogliatoi dell’Allianz, la Juventus nonostante stia palleggiando una tra le peggiori stagioni della sua storia, senza l’ombra di campioni, si trova ad essere al quarto posto. Quella famigerata posizione per l’accesso all’Europa dei grandi ricchi, a quattro partite dal temine del campionato, auspicando che non somigli ad una tetralogia del teatro greco classico, composta da tre tragedie e un dramma satiresco, bensì ad una serie di finali con Bologna, Lazio, Udinese e Venezia, da viverle impeccabilmente fino alla fine, conquistando “gioco, partita e incontro”. 

La Juventus ha in mano il suo destino, non deve attendere nessun risultato favorevole di altre partite.  Homo faber fortunae suae, ciascuno è artefice della propria sorte. È proprio il caso di ricordare questa massima, che Sallustio attribuisce ad Appio Claudio Cieco, indicante la capacità dell'essere umano di guidare il proprio destino e gli eventi che lo circondano.

C’è nella vita, almeno in quella dei più fortunati o più attenti, un momento di grazia, spesso inaspettato ma silenziosamente sperato, che non conosce né regole né ritorni: qualcosa che capita, e che è da cogliere e da non perdere. È la luce di un’intuizione, uno sguardo prolungato, l’adesione irresistibile ad una giusta causa, ma anche il saper riconoscere la storia che ti porti dietro e che ha costruito la tua vita sino ad oggi rendendoti ciò che sei, facendola di nuovo tua in un istante, un amore lungo e intenso da riconquistare. È l’occasione della vita, imprevedibile e imperdibile, causa di felicità o di rimpianto; una sorta di attimo fuggente, e non a caso attimo deriva da atomo, quantità indivisibile del tempo. I Greci lo chiamano kairòs: per il poeta Esiodo è sempre la “cosa migliore”; “acuminata” gli fa eco il medico Ippocrate, che sa bene come un istante possa costare la vita. Il kairòs, diranno i Vangeli, è il tempo della salvezza che Dio ha deciso e attuato con l’avvento di Cristo.

Il mio stato d’ansia è alto, altissimo, il mio cuore interrompe l’armonia dei suoi battiti, forse perché è un periodo dove è prevalso l’oscuro, il dubbio e la paura di non tornare ad essere felici e vincenti.

Victor Hugo descrive da par suo questa “mia” sensazione ne I Miserabili: «L'oscurità dà le vertigini. L'uomo ha bisogno della luce: e chiunque si tuffi nell'opposto della luce si sente il cuore stretto. Quando l'occhio vede nero, la mente vede confuso; nell'eclisse, nella notte, nella caliginosa opacità v'è l'ansia, anche per i più forti».

Juventus, vecchia mia, io mi fido ancora di te, non tradire te stessa. Non tradire la tua storia, ciò che sei, né coloro che ti amano e ti sorridono. Sii te stessa, ritorna ad essere quella bianconera meraviglia, ama coloro che ti amano davvero e ama te stessa, vincendo. È la tua storia, dipinta dai colori dell’arcobaleno, che deve rivivere. Da stasera a Bologna, da oggi, da questo istante, non perdere più tempo, ritorna!!!

Roberto De Frede