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ESCLUSIVA TJ - Giandonato ricorda l'eurogol ad Old Trafford: "Io protagonista a casa di Beckham, la tirai come lui e il portiere non la vide nemmeno arrivare. Juve? Gli auguro di fare la tripletta"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 23 ottobre 2018, 13:30Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Giandonato ricorda l'eurogol ad Old Trafford: "Io protagonista a casa di Beckham, la tirai come lui e il portiere non la vide nemmeno arrivare. Juve? Gli auguro di fare la tripletta"

E' stato l'ultimo bianconero ad aver segnato ad Old Trafford. Non era una partita di coppa, ma l'addio al calcio di un blasone come Gary Neville è ricordato in egual modo. Manuel Giandonato, allora diciannovenne, nel tempio di David Beckham - presente al match - e contro la squadra che avrebbe poi affrontato la finale di Champions ha sfoderato una punizione sensazionale che lasciò di stucco il portiere avversario e tutto il pubblico presente al match. La nostra redazione lo ha contattato, in esclusiva, per rivivere quei fantastici momenti e per parlare della sua esperienza alla Fermana:

Manuel, le statistiche dicono che l'ultimo giocatore della Juventus a segnare a Manchester, sponda United, sei proprio tu. Che ricordi conservi di quel match?

"Come posso dimenticarmi (sorride ndr), è' stata una serata che ricorderò per il resto della vita. Era l'addio al calcio di Gary Neville, la rosa dello United che ancora non aveva disputato la finale col Barcellona di Wembley era piena zeppa di campioni. C'erano, inoltre, David Beckham, Nicky Butt, Roy Keane. Insomma, la storia del calcio. Sono ancora felicissimo ed emozionato, quasi mi vengono i brividi a ripensarci".

Non fu una stagione felicissima per la Juventus, ma almeno una piccola soddisfazione la trovaste ad Old Trafford.

"Quell'anno non fu esaltante, ma andammo a Manchester a giocarci questa partita ed uscimmo vincitori".

Ci racconti come andò quella punizione?

"Del Piero era già uscito, i miei compagni diedero l'incarico a me e andai a batterla. Fu una emozione indescrivibile, specialmente quando giocatori di una certa caratura decidono di affidarti quel compito. Le punizioni da quella parte di campo le tiro sempre così, in modo che c'è più possibilità di creare pericolosità. Il portiere non la vide nemmeno arrivare, sentii il rumore del palo e il conseguente boato dello stadio. Pazzesco".

Come andarono i festeggiamenti nei giorni successivi?

"Ricordo tantissimi complimenti da parte di tutti; il giorno dopo Del Piero mi fece i complimenti e mi strinse la mano. Fu davvero tutto molto bello, perché a ripensarci la tirai molto simile a David Beckham. Poi quell'anno ricordo la grande fiducia di mister Delneri che mi fece giocare, tra Serie A ed Europa League, quattro partite. Non solo io, ma tanti giovani vennero lanciati sotto la sua gestione come Sorensen, Boniperti, Libertazzi. A volte mi faceva giocare in mezzo al campo e Marchisio esterno d'attacco".

E la Juve, stasera, sarà proprio a Manchester a cercare di fare risultato.

"La Juve è ormai una delle più forti squadre d'Europa, a mio avviso dovrà sfruttare il momento visto che il Manchester United non sta attraversando un buon momento. Se farà vedere stasera quanto vale, può riuscire a far risultato pieno in quanto ha giocatori decisivi in ogni momento della partita".

Uno di questi è CR7, o sbaglio?

"Sì, assolutamente. Ma anche l'aver ripreso Bonucci che ha riformato la coppia centrale con Chiellini ha contribuito tantissimo. E Pjanic che sta facendo davvero bene. Senza dimenticarci di Bernardeschi, Douglas Costa, Dybala e tutti gli altri".

Tu che hai visto nascere la BBC.

"Sì, ma con il ritorno di Agnelli e gli acquisti di Bonucci e Barzagli, si intravedeva che stava per tornare la vera Juve nonostante poi la posizione di classifica maturata durante quella stagione. Lo scudetto dell'anno successivo, con Conte che è un grandissimo lavoratore, non è frutto del caso. Il gruppo formato da grandi giocatori c'era già l'anno prima, ma lui ebbe il merito di trasmettere e di radicare ancora di più il concetto di juventinità. Tutt'ora rivedo lo spirito di sacrificio e quella mentalità nonostante l'allenatore sia cambiato".

Chiudendo il capitolo sulla Juve, quest'anno pensi che farà la tripletta?

"Mi auguro che riesca, anche perché in Italia non vedo rivali all'altezza della Juve e in Europa, con CR7, ha raggiunto una mentalità importante che aiuterà anche gli altri a raggiungere quella consapevolezza che può permetterti di vincere. Faccio sempre il tifo per la Vecchia Signora".

Come sta andando la tua avventura con la Fermana? Ti stai trovando bene con compagni e mister?

"La verità è che tutto procede per il meglio, il nostro obiettivo dichiarato è la salvezza ma ad oggi dopo otto giornate siamo secondi. A livello personale non potrei chiedere di meglio, con i miei compagni di squadra c'è un rapporto familiare. E non potrebbe essere altrimenti quando il gruppo vale più del singolo".

L'impatto quindi è positivo, tu che sei stato svincolato fino a qualche giorno prima della chiusura del mercato estivo.

"Ho firmato con il mio club qualche giorno prima della chiusura del mercato, ero rimasto svincolato dal Livorno con cui mi ero guadagnato la Serie B ma la società ha optato per altre scelte che, naturalmente, rispetto. Sono abruzzese ma vivo a San Benedetto, ma comunque sono molto vicino".

Che cosa ti ha spinto ad accettare la Fermana?

"E' una società seria con un progetto altrettanto serio, conoscevo già qualche ragazzo che mi ha spinto a trasferirmi qui. Mi sono trovato svincolato dopo aver vinto un campionato, per cui non ho pensato al blasone o alla grande piazza ma la mia priorità era la voglia di rimettermi in gioco. E poi non è detto che chi vince un campionato è più in vista di chi deve salvarsi, perché mantenere la categoria con la Fermana equivale a vincere con il Livorno. Dovesse arrivare qualcosa in più, è tutto di guadagnato ma prima dovrà arrivar la salvezza".

Si ringrazia Manuel Giandonato e l'ufficio stampa della Fermana, Sara Santacchi, per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.