QUI BOLOGNA - Di Vaio: "Motta? Ha un carattere ermetico, i rapporti non erano super. Coppa Italia e Champions? A luglio avremmo messo la firma per arrivare dove siamo ora"

Intervistato da "La Repubblica", Marco Di Vaio, dirigente del Bologna, prossimo avversario della Juventus in campionato, parla di diversi temi legati alla squadra emiliana e al suo lavoro in società: "Perchè danno meriti solo a Sartori? Non me lo spiego tanto, perché da quando sono qua le decisioni sono sempre state collegiali, nessuno ha mai preso un giocatore da solo, ma tutto è sempre stato condiviso fin dalla preparazione della trattativa. Poi capisco che per i tifosi e i giornalisti i giocatori debbano essere sempre figli di qualcuno. Per molti quando le cose vanno male è colpa di Di Vaio, pazienza.

Le sorprese del nostro mercato? Direi Odgaard, Dominguez e Castro. Odgaard grazie a Italiano ha scoperto di essere una vera seconda punta, ruolo mai ricoperto prima dove invece fa davvero la differenza. Ma anche Castro ha sostenuto l'attacco in modo sorprendente. 

Il rapporto con Mihajlovic e Thiago Motta? Sinisa non aveva accettato un esonero che ormai a noi sembrava inevitabile. Thiago ha un carattere ermetico e noi abbiamo fatto più di un passo indietro per farlo lavorare tranquillo e portare a casa il risultato. I rapporti non erano super, ma un equilibrio l'avevamo trovato. Non è andato via a causa delle cattive relazioni.

Coppa Italia e corsa Champions? Ci abbiamo messo tanto, ma la volontà ora è quella di essere sempre competitivi e restare a questo livello. Giocare le finali è bello, vincerle è indescrivibile. È una grande fortuna essere questo punto ora, a luglio ci avremmo fatto la firma, e anche avere davanti solo partite decisive, perché aiuta a dare il massimo. Abbiamo già dimostrato di poter fare risultato contro le grandi.

Udine non è un allarme, eravamo preparati. Dopo le emozioni di coppa, abbiamo sempre un po' pagato. Le grandi sono più abituate, noi meno ma già nella ripresa la squadra ha reagito. È stato un buon punto".