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LOCATELLI a Dazn: "Essere una squadra giovane non può essere un alibi. Mi ha colpito K. Thuram, Yildiz uno dei talenti migliori in Europa"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 17:38Primo piano
di Niccolò Anfosso
per Tuttojuve.com

LOCATELLI a Dazn: "Essere una squadra giovane non può essere un alibi. Mi ha colpito K. Thuram, Yildiz uno dei talenti migliori in Europa"

Manuel Locatelli ha parlato a DAZN direttamente dal Mondiale per Club: "Sto meglio, la caviglia mi dà ancora un po' fastidio ma sto recuperando la condizione. Sono abbastanza soddisfatto di come mi sento, ora arrivano appuntamenti importanti. Le squadre qui sono d'alto livello, i dettagli fanno la differenza. Ora affrontiamo una squadra con molta grinta, è molto passionale e hanno l'incitamento del pubblico".

Sulla crescita costante della squadra nella stagione: “Siamo più gruppo, questa crescita è arrivata nelle difficoltà ma è anche fisiologica perché siamo una squadra giovane. Quest’anno abbiamo fatto buone cose, e abbiamo avuto anche momenti di difficoltà e li ci siamo uniti”

Su Tudor: “Conosce la Juve, conosce il DNA bianconero, sa come parlarci e sa come trasmettere le sue idee. L’atteggiamento che ha portato da quando è arrivato è una cosa che ci serviva”

Sulla squadra molto giovane: “Penso che l’esperienza conti sempre, però l’esempio del PSG ti dimostra che in un contesto dove tutti vanno ai 300 all’ora si possa comunque raggiungere il risultato. Essere giovani non può comunque essere un alibi”

Sulla fascia da capitano: “Per me essere capitano della maglia che ho indossato sin da bambino mi fa venire i brividi, è una cosa che sento tutti i giorni. È una responsabilità quotidiana. Devo essere un esempio per tutti in ogni momento. È stata una cosa bella, che mi serviva, ma la mia forza è sempre stata quella di avere un equilibrio anche nei momenti di difficoltà. Mi sono sempre concentrato sul lavoro e basta, provandoci tutti i giorni. Alla fine credo di aver ottenuto buoni risultati. Alzare un trofeo da capitano sarebbe un sogno incredibile che voglio realizzare, farlo con la maglia della Juve sarebbe incredibile.

Mondiale per Club? "Noi viaggiamo molto tranquillamente. Vincere è il sogno di tutti, ma bisogna arrivarci partita dopo partita. Intanto dobbiamo qualificarci, poi analizziamo tutto. L'abbiamo preso seriamente perché quando indossi questa maglia devi per forza fare così. La mia famiglia? Mi manca tanto stare con mia moglie e mio figlio, a settembre diventerò di nuovo papà. Gli trasmetto serenità da qui".

Sulle responsabilità che ti dà l’essere capitano: “Sono cambiato qui alla Juve. Ho avuto la fortuna di avere dei grandi capitani qui. Qui hai delle responsabilità diverse. Son cambiato perché ho guardato Giorgio (Chiellini), ho guardato Leo (Bonucci), ho guardato Danilo. Quindi alcune responsabilità che prendevano loro non le prendevo. Ora so che devo essere esemplare ogni giorno. Quello che ho ricevuto da loro devo trasmetterlo ai più giovani”

Sul prossimo sogno: “Alzare un trofeo da capitano sarebbe un altro sogno da realizzare. In questa competizione? Ci possiamo provare, intanto pensiamo a qualificarci. È un torneo che abbiamo preso seriamente”

Sul gol contro la Juve a San Siro nel 2016: “Ci penso poco adesso, ma quando ne parlo mi torna tutto in mente: l’aspettativa si era alzata tantissimo e io non ero pronto per niente. Ero convinto di dover risolvere tutte le questioni del Milan. Questa cosa l’ho sofferta tanto e infatti ho pagato l’anno successivo, lì me ne sono andato ed è cominciata la mia crescita vera. Sia dal punto di vista umano, che professionale. Ora ho la consapevolezza di cosa sono io, sia dal punto di vista calcistico che umano. I fattori esterni non mi possono cambiare”.

Il Manuel di oggi? "Sono cambiato perché sono cresciuto, sono passati tanti anni da quando sono arrivato. L'esperienza conta. Ma l'esempio del PSG è chiaro: sono giovanissimi e vanno tutti a trecento all'ora. L'esperienza serve, ma serve un gruppo collaudato. La spensieratezza in più alcune volte paga. Non può essere un alibi avere una squadra giovane.
 

Sul potenziale di Kenan Yildiz: “È uno dei talenti più importanti del calcio europeo e ha la fortuna di avere una bella famiglia dietro, conosco bene lui e anche i suoi genitori. È un ragazzo per bene con voglia di imparare, dobbiamo tenercelo stretto. La Juve ha nel DNA il lavoro quotidiano.”

Su chi l’ha colpito quest’anno dei giovani: “Mi ha colpito Khéphren Thuram, perché è una brava persona e ha voglia di migliorarsi. Anche lui ha una famiglia per bene alle sue spalle, i valori pagano. Ha tutto il potenziale per diventare un top player, nonostante li tiri sempre le orecchie e abbia anche il benestare del papà”
 

Su Gattuso Commissario tecnico: “Ci siamo sentiti, mi ha già allenato come mister. Credo che sia il mister giusto al momento giusto, aldilà delle scelte che farà. Credo che sia l’allenatore che può portarci un po’ più di entusiasmo e un po’ più di energia per cercare di arrivare al Mondiale”.