
ESCLUSIVA TJ - Rampulla difende Di Gregorio: "Critiche eccessive, non è da mettere in discussione. Verona? Non penso a troppi stravolgimenti. Su Tudor e lo scudetto..."
"Per l'inizio di stagione non c'è male, la Juve ha cominciato col piede giusto ed è ancora imbattuta. Scendono in campo con la giusta grinta e la voglia di farsi vedere, col tempo migliorerà anche la qualità del gioco e i movimenti da fare". Pensieri e parole di Michelangelo Rampulla, ex portiere bianconero per un decennio a cavallo tra gli anni '90 e '00, che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com ha analizzato gli ultimi avvicendamenti in casa Juve e non solo:
A queste montagne russe di risultati, con tanti gol fatti e subiti, di certo non siamo abituati. Come leggi la situazione?
"La cosa buona è che non c'è problema nel mettere la palla in fondo al sacco, ma non va neanche troppo bene subire così tanto. E' per vincere le grandi competizioni, bisogna incassare meno gol. C'è ancora qualcosa da assestare, soprattutto quando la squadra è tutta in avanti e si corre qualche rischio in più. Ma la cosa importante è che si riesca trovare la giusta quadratura il più possibile".
In che modo riusciranno a trovare la quadratura? Forse ascoltando qualche tifoso che consiglia di cambiare modulo e di aggiungere un centrocampista in più?
"Per me cambiare modulo non è la migliore delle soluzioni, specialmente quando ci sono dei giocatori nuovi che devono ancora integrarsi. Prima bisogna trovare il giusto equilibrio tra le parti, poi si può anche provare a cambiare in qualche partita e studiare delle nuove soluzioni. Tudor è alla ricerca della giusta quadratura e lavora in tal senso, sicuramente saprà trovare la soluzione più adatta per tutti".
Come lo vedi Igor Tudor nelle vesti di allenatore?
"Lo vedo bene e sul pezzo, si vede che ha passione e volontà di trasmettere qualcosa. I giocatori lo stanno seguendo, poi dipende sempre dai risultati".
A livello di pragmatismo lo vedi simile a Marcello Lippi che hai conosciuto molto bene in carriera?
"Non esageriamo, arriviamoci prima a quei livelli. A Igor auguro di avere quel successo, però ci vorrà ancora un po' di tempo. Lui sta cercando di ritagliarsi il suo posto, che non è male. Lasciamolo lavorare tranquillamente che i risultati arriveranno".
Ma Igor in questa veste, alla fine dei conti, era ciò che immaginavi da calciatore?
"Potevo pensare a tutto, ma non a questo. Si dice sempre in questi casi che già in campo lo dimostrava ecc., ma non si vedeva niente (sorride ndr). Igor era un buon calciatore, peccato sia stato molto limitato dagli infortuni. Era molto duttile perché Lippi lo schierava anche a centrocampo, era dotato di una buona visione di gioco e un buon fisico, da difensore centrale impostava e di testa era fortissimo".
Le critiche nei confronti di Di Gregorio, cambiando discorso, sono giustificate?
"No, le critiche sono eccessive. Su qualche gol subito poteva fare qualcosa in più, ma non è giusto dare la colpa soltanto al portiere. E' riduttivo e scorretto. Di Gregorio non è assolutamente da mettere in discussione, poi non ha fatto nemmeno un errore così marchiano".
Cosa intendi per "errore marchiano"?
"Farsi scappare la palla dalle mani, o farsela passare sotto le ascelle. Mi sembrava più un errore di posizionamento, ci può stare onestamente quando ci sono molti giocatori in area e non vedi bene il pallone. Poi noi, in generale, siamo bravi ad esaltare e a criticare con la stessa facilità. L'entusiasmo non va bene in maniera eccessiva, così come nemmeno la troppa negatività. Bisogna essere più equilibrati sui giudizi".
Poi Di Gregorio era quello che, fino all'altro ieri, aveva salvato la squadra al Mondiale per Club e aveva cominciato con zero gol subiti con Genoa e Parma.
"Esatto, Di Gregorio merita di giocare nella Juventus. E anche Perin, volendo. Sono due titolari".
Levami un dubbio: il portiere, dopo un errore, come trascorre le giornate successive?
"Il portiere, rispetto ad un compagno in un altro ruolo, deve essere forte mentalmente. L'attaccante, ad esempio, può sbagliare anche quattro occasioni in partita, ma poi lo ricordiamo per il gol decisivo al 90'. L'estremo difensore può fare nove miracoli, ma invece si parlerà sempre dell'unico errore fatto. Di Gregorio avrà lavorato tranquillamente in questi giorni, ma dovrà trovare la forza in se stesso per andare avanti e dimenticarsi di tutto quanto successo".
Una battuta su Verona-Juventus?
"La Juve scenderà in campo per vincere, le qualità per poterlo fare ci sono. Dovrà essere una partita giocata con attenzione, perché le sfide più facili all'apparenza possono essere le più difficili sul campo. Tudor e tutto il gruppo saprà come affrontare questo impegno. Mi aspetto dei cambi in formazione, ci può esser bisogno di un po' di riposo. Però non penso a troppi stravolgimenti".
Come la vedi la Juve in campionato?
"La Juve la vedo un po' più indietro del Napoli, però è tra le prime tre. Vediamo come andrà a finire".
Si ringrazia Michelangelo Rampulla per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.







