
Xavi vede quota 100: in due anni ha risollevato il Barça, ora vuole conquistare l'Europa
Il 6 novembre 2021 è una data molto importante nella storia recente del Barcellona. Quel giorno, infatti, dopo la chiusura della tutt'altro che indimenticabile era Koeman, Xavier Hernández i Creus è tornato a casa per risollevare le sorti di un club che nelle due stagioni precedenti aveva conquistato solo una Copa del Rey ed era stato umiliato in Champions League da Bayern Monaco e Paris Saint-Germain. L'obiettivo principale era restituire entusiasmo a una squadra in grande difficoltà e a tutto l'ambiente, tormentati anche dai problemi finanziari.
Quando Joan Laporta scelse l'Architetto del meraviglioso Barça che incantò il mondo prima con Guardiola e poi con Luis Enrique, chiaramente si aspettava un deciso (seppur graduale) cambio di marcia nei risultati e nella crescita di un gruppo - giovane e forte - che non aveva reso secondo le aspettative. L'impatto è stato quasi immediato: il tecnico di Terrassa, dopo un periodo di "apprendistato" per capire le nuove dinamiche e prendere confidenza con la rosa, ha cominciato a stupire e a dare un'impronta ai blaugrana, che hanno chiuso alla grande la stagione (secondo posto), inanellando 15 risultati utili di fila.
Oggi siamo a quota 99 partite in panchina e la prossima, in Champions contro il Porto, rappresenterà un primo traguardo significativo: 100 volte alla guida di una squadra che, anche grazie a lui, è tornata sul tetto di Spagna a maggio e ha conquistato una Supercoppa. Due trofei importanti, ai quali Xavi ovviamente conta di aggiungerne altri; adesso, però, la priorità è tornare a far paura nel Vecchio Continente, visto che negli ultimi anni il Barcellona è sparito dai radar, lasciando il palcoscenico alle inglesi (Chelsea, Liverpool e Manchester City), oltre agli "odiati" Real Madrid e Bayern. Un'impresa molto più complicata, perché le variabili sono molteplici, ma la "mazzata" di un anno fa (fuori nel girone con i bavaresi e l'Inter) sicuramente è servita da stimolo per centrare almeno la qualificazione agli ottavi.
I catalani sembrano molto più convinti dei propri mezzi e hanno l'ambizione di voler tornare ai fasti di un tempo. Xavi proverà a condurli in una nuova dimensione, per dimostrare di non essere solo un fenomeno passeggero e di potersi già sedere al tavolo dei grandi mister: il club ci crede e gli ha fatto firmare il rinnovo fino al 2025, per progettare insieme un futuro ricco di soddisfazioni.
Quando Joan Laporta scelse l'Architetto del meraviglioso Barça che incantò il mondo prima con Guardiola e poi con Luis Enrique, chiaramente si aspettava un deciso (seppur graduale) cambio di marcia nei risultati e nella crescita di un gruppo - giovane e forte - che non aveva reso secondo le aspettative. L'impatto è stato quasi immediato: il tecnico di Terrassa, dopo un periodo di "apprendistato" per capire le nuove dinamiche e prendere confidenza con la rosa, ha cominciato a stupire e a dare un'impronta ai blaugrana, che hanno chiuso alla grande la stagione (secondo posto), inanellando 15 risultati utili di fila.
Oggi siamo a quota 99 partite in panchina e la prossima, in Champions contro il Porto, rappresenterà un primo traguardo significativo: 100 volte alla guida di una squadra che, anche grazie a lui, è tornata sul tetto di Spagna a maggio e ha conquistato una Supercoppa. Due trofei importanti, ai quali Xavi ovviamente conta di aggiungerne altri; adesso, però, la priorità è tornare a far paura nel Vecchio Continente, visto che negli ultimi anni il Barcellona è sparito dai radar, lasciando il palcoscenico alle inglesi (Chelsea, Liverpool e Manchester City), oltre agli "odiati" Real Madrid e Bayern. Un'impresa molto più complicata, perché le variabili sono molteplici, ma la "mazzata" di un anno fa (fuori nel girone con i bavaresi e l'Inter) sicuramente è servita da stimolo per centrare almeno la qualificazione agli ottavi.
I catalani sembrano molto più convinti dei propri mezzi e hanno l'ambizione di voler tornare ai fasti di un tempo. Xavi proverà a condurli in una nuova dimensione, per dimostrare di non essere solo un fenomeno passeggero e di potersi già sedere al tavolo dei grandi mister: il club ci crede e gli ha fatto firmare il rinnovo fino al 2025, per progettare insieme un futuro ricco di soddisfazioni.
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