
Il Napoli ha recuperato 41 punti all'Inter: è la più grande magia di Conte?
La narrazione di Antonio Conte è sempre stata la stessa. Dall’inizio sin quasi alla fine, quando la possibilità dello scudetto è diventata tanto vicina da non potersi più nascondere. L’obiettivo del Napoli era tornare in Champions League, andare oltre sarebbe stato miracoloso. È in questa chiave, a rileggere le dichiarazioni del tecnico salentino, che va analizzato il quinto tricolore nella sua straordinaria carriera. Il più difficile e improbabile. Forse.
Recuperati 41 punti all’Inter. È questa la distanza segnata dal gong dello scorso campionato. L’Inter campione a 94 punti, il Napoli decimo a 53. Un abisso, colmato con un mercato estivo ambizioso e soprattutto con l’arrivo di Conte in panchina. È vero che la squadra non è così lontana da quella dello scudetto di Spalletti, ma è altrettanto innegabile che la scorsa stagione, funestata dai tanti campi in panchina, era una base di partenza pesante. Sembrava riportare il Napoli lontano dagli obiettivi a cui si era abituato a correre, ridimensionarlo. E invece non è stato affatto così: in un’annata sportiva senza coppe - altro elemento dal quale, a torto o a ragione, non si può prescindere -, la squadra azzurra ha tenuto il passo dei campioni uscenti, è stata avanti in più di un’occasione. E, soprattutto, ha tagliato prima il traguardo.
È la più grande magia di Conte? In carriera ne ha fatte. Nella singola annata, per i valori a disposizione e anche per l’addio di Kvaratskhelia a gennaio, di fatto non rimpiazzato, si può anche rispondere di sì. Sul lungo periodo, non è la prima volta che Antonio moltiplica punti e fortune. Un po’ più di un decennio fa, ha preso una Juve reduce da due settimi posti e l’ha rilanciata, avviando il ciclo più vincente nella storia della Serie A. Vincere partendo da quel settimo posto era il record della Serie A, prima che arrivasse quella di quest'anno, vincere partendo dal decimo. E forse è davvero la sua più grande impresa.
Recuperati 41 punti all’Inter. È questa la distanza segnata dal gong dello scorso campionato. L’Inter campione a 94 punti, il Napoli decimo a 53. Un abisso, colmato con un mercato estivo ambizioso e soprattutto con l’arrivo di Conte in panchina. È vero che la squadra non è così lontana da quella dello scudetto di Spalletti, ma è altrettanto innegabile che la scorsa stagione, funestata dai tanti campi in panchina, era una base di partenza pesante. Sembrava riportare il Napoli lontano dagli obiettivi a cui si era abituato a correre, ridimensionarlo. E invece non è stato affatto così: in un’annata sportiva senza coppe - altro elemento dal quale, a torto o a ragione, non si può prescindere -, la squadra azzurra ha tenuto il passo dei campioni uscenti, è stata avanti in più di un’occasione. E, soprattutto, ha tagliato prima il traguardo.
È la più grande magia di Conte? In carriera ne ha fatte. Nella singola annata, per i valori a disposizione e anche per l’addio di Kvaratskhelia a gennaio, di fatto non rimpiazzato, si può anche rispondere di sì. Sul lungo periodo, non è la prima volta che Antonio moltiplica punti e fortune. Un po’ più di un decennio fa, ha preso una Juve reduce da due settimi posti e l’ha rilanciata, avviando il ciclo più vincente nella storia della Serie A. Vincere partendo da quel settimo posto era il record della Serie A, prima che arrivasse quella di quest'anno, vincere partendo dal decimo. E forse è davvero la sua più grande impresa.
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