Edoardo Bove, può solo giocare fuori dall'Italia. Altrimenti ha già un posto nello staff

“Un cuore più forte di un destino avverso. Forza Edoardo”. Lo striscione comparso più di dieci giorni fa all'Olimpico, per la partita fra Roma e Fiorentina, spiega esattamente qual è il sentimento circa Edoardo Bove. Cresciuto nelle giovanili giallorosse, è passato in viola nella scorsa estate, salvo poi rischiare la vita durante la sfida contro l'Inter dello scorso dicembre. Partita poi sospesa e rinviata per quanto capitato.

Nei giorni scorsi, a margine della partnership fra la Fiorentina e la Boreale - sua prima squadra - ha parlato del suo problema. "Non sto cercando di dribblare le domande. Quello che penso è che anche per i ragazzi vedermi qui sorridente e positivo dopo quello che mi è accaduto può aiutarli. Bisogna reagire agli ostacoli, ogni persona li trova nella vita e sto affrontando il mio con il massimo della positività". Una situazione che però probabilmente lo porterà a non potere giocare più in Serie A, bensì a lasciare per un club straniero come capitato a Eriksen.

Il tecnico della Fiorentina, Raffaele Palladino, ha già spiegato di avere tenuto un posto in caso volesse smettere. "È un mio collaboratore, un fratellino. Gli voglio troppo bene. È molto intelligente, lo coinvolgo spesso. Mi dà una grande mano ma non posso pensare che Edo non giochi più. Sarà lui a decidere, ma dovesse smettere sa che nel mio staff ci sarà sempre un posto". Oggi Edoardo Bove compie 23 anni.