
Alla peggior stagione di Guardiola al City non è bastato un folle calciomercato di gennaio
La sconfitta del Manchester City per mano del Crystal Palace in finale di FA Cup è probabilmente la miglior fotografia di una stagione che per Pep Guardiola è iniziata male e rischia di finire anche peggio. Dopo aver dominato per anni il campionato inglese, dopo aver conquistato il treble due anni fa e altrettanti titoli la scorsa stagione (Premier League, Supercoppa Europea, Coppa del Mondo per Club), da agosto la squadra di Manchester non è mai stata in lotta per la conquista del titolo in Inghilterra. Ha vinto solo il Community Shield, stasera ha perso una finale tutt'altro che impossibile e adesso ha due gare a disposizione per concludere la Premier al quinto posto. Missione non scontata dato che il City al momento è sesto in classifica.
Non sarà questa stagione a minare la fiducia che il City ha nei confronti di Guardiola. Anzi. Lo scorso autunno con la squadra già in caduta libera il club di Manchester gli ha rinnovato il contratto fino al 30 giugno 2027. E se questo sarà l'ultimo rinnovo, lo sarà solo per volontà dell'allenatore catalano che a un certo punto potrebbe dire basta.
Però la stagione del Manchester City è la dimostrazione che non tutte le ciambelle riescono col buco, che sbagliano anche i migliori nonostante un annata iniziata in estate con Gündoğan e Savinho e che poi a gennaio ha visto la proprietà araba spendere a spandere come nessun altro. Oltre 200 milioni di euro per Omar Marmoush, Nico Gonzalez, Abdukodir Khusanov e Vitor Reis.
E ora? Non è finita qui. Perché il ritorno di Gundogan non ha prodotto i risultati sperati e tra una manciata di settimane andrà via Kevin De Bruyne, il calciatore più importante per il City negli ultimi dieci anni. Per questo motivo sono già stati messi nel mirino Reijnders e Wirtz e per l'estate sono stati messi a budget almeno altri 200 milioni di euro di spera. Prima però ci sono il Bournemouth e il Fulham, due avversarie da battere tassativamente per finire la stagione tra le prime cinque. Il minimo stagionale per salvare il salvabile. Per ripartire la prossima estate con la certezza che almeno la qualificazione in Champions League è salva. Altrimenti tutto sarà più difficile, anche acquistare certi calciatori.
Non sarà questa stagione a minare la fiducia che il City ha nei confronti di Guardiola. Anzi. Lo scorso autunno con la squadra già in caduta libera il club di Manchester gli ha rinnovato il contratto fino al 30 giugno 2027. E se questo sarà l'ultimo rinnovo, lo sarà solo per volontà dell'allenatore catalano che a un certo punto potrebbe dire basta.
Però la stagione del Manchester City è la dimostrazione che non tutte le ciambelle riescono col buco, che sbagliano anche i migliori nonostante un annata iniziata in estate con Gündoğan e Savinho e che poi a gennaio ha visto la proprietà araba spendere a spandere come nessun altro. Oltre 200 milioni di euro per Omar Marmoush, Nico Gonzalez, Abdukodir Khusanov e Vitor Reis.
E ora? Non è finita qui. Perché il ritorno di Gundogan non ha prodotto i risultati sperati e tra una manciata di settimane andrà via Kevin De Bruyne, il calciatore più importante per il City negli ultimi dieci anni. Per questo motivo sono già stati messi nel mirino Reijnders e Wirtz e per l'estate sono stati messi a budget almeno altri 200 milioni di euro di spera. Prima però ci sono il Bournemouth e il Fulham, due avversarie da battere tassativamente per finire la stagione tra le prime cinque. Il minimo stagionale per salvare il salvabile. Per ripartire la prossima estate con la certezza che almeno la qualificazione in Champions League è salva. Altrimenti tutto sarà più difficile, anche acquistare certi calciatori.
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