
Juventus, Locatelli: "Sogno un trofeo da capitano. Tudor ha l'atteggiamento che ci serviva"
Dopo il largo successo all'esordio del Mondiale per Club contro l'Al Ain, vittoria per 5-0, la Juventus è pronta a tornare in campo domani sera contro i marocchini del Wydad. Ai microfoni di DAZN, il capitano bianconero Manuel Locatelli ha parlato così, iniziando dal suo pensiero sul tecnico Igor Tudor, confermato dalla società dopo lo spezzone finale dell'ultimo campionato: "Conosce la Juve, conosce il DNA bianconero, sa come parlarci e sa come trasmettere le sue idee. L’atteggiamento che ha portato da quando è arrivato è una cosa che ci serviva".
Le sue condizioni?
"Sto meglio, la caviglia mi dà ancora un po' fastidio ma sto recuperando la condizione. Sono abbastanza soddisfatto di come mi sento, ora arrivano appuntamenti importanti. Le squadre qui sono di alto livello, i dettagli fanno la differenza. Ora affrontiamo una squadra con molta grinta, è molto passionale e hanno l'incitamento del pubblico".
La crescita della squadra?
"Siamo più gruppo, questa crescita è arrivata nelle difficoltà ma è anche fisiologica perché siamo una squadra giovane. Quest’anno abbiamo fatto buone cose e abbiamo avuto anche momenti di difficoltà e li ci siamo uniti. Penso che l’esperienza conti sempre, però l’esempio del PSG ti dimostra che in un contesto dove tutti vanno a 300 all’ora si possa comunque raggiungere il risultato. Essere giovani non può comunque essere un alibi”.
La fascia da capitano?
"Per me essere capitano della maglia che ho indossato sin da bambino mi fa venire i brividi, è una cosa che sento tutti i giorni. È una responsabilità quotidiana. Devo essere un esempio per tutti in ogni momento. È stata una cosa bella, che mi serviva, ma la mia forza è sempre stata quella di avere un equilibrio anche nei momenti di difficoltà. Mi sono sempre concentrato sul lavoro e basta, provandoci tutti i giorni. Alla fine credo di aver ottenuto buoni risultati. Alzare un trofeo da capitano sarebbe un sogno che voglio realizzare, farlo con la maglia della Juve sarebbe incredibile".
Le difficoltà del Mondiale per Club?
"Noi viaggiamo molto tranquillamente. Vincere è il sogno di tutti, ma bisogna arrivarci partita dopo partita. Intanto dobbiamo qualificarci, poi analizziamo tutto. L'abbiamo preso seriamente perché quando indossi questa maglia devi per forza fare così. La mia famiglia? Mi manca tanto stare con mia moglie e mio figlio, a settembre diventerò di nuovo papà. Gli trasmetto serenità da qui".
Le responsabilità della fascia?
“Sono cambiato qui alla Juve. Ho avuto la fortuna di avere dei grandi capitani qui. Qui hai delle responsabilità diverse. Son cambiato perché ho guardato Giorgio (Chiellini), ho guardato Leo (Bonucci), ho guardato Danilo. Quindi alcune responsabilità che prendevano loro non le prendevo. Ora so che devo essere esemplare ogni giorno. Quello che ho ricevuto da loro devo trasmetterlo ai più giovani”.
Il prossimo sogno?
“Alzare un trofeo da capitano sarebbe un altro sogno da realizzare. In questa competizione? Ci possiamo provare, intanto pensiamo a qualificarci. È un torneo che abbiamo preso seriamente”
Il potenziale di Kenan Yildiz?
“È uno dei talenti più importanti del calcio europeo e ha la fortuna di avere una bella famiglia dietro, conosco bene lui e anche i suoi genitori. È un ragazzo per bene con voglia di imparare, dobbiamo tenercelo stretto. La Juve ha nel DNA il lavoro quotidiano.”
Dei compagni chi l'ha impressionata?
“Mi ha colpito Khéphren Thuram, perché è una brava persona e ha voglia di migliorarsi. Anche lui ha una famiglia per bene alle sue spalle, i valori pagano. Ha tutto il potenziale per diventare un top player, nonostante gli tiri sempre le orecchie e abbia anche il benestare del papà”
Gattuso nuovo commissario tecnico dell'Italia?
“Ci siamo sentiti, mi ha già allenato come mister. Credo che sia il mister giusto al momento giusto, al di là delle scelte che farà. Credo che sia l’allenatore che può portarci un po’ più di entusiasmo e un po’ più di energia per cercare di arrivare al Mondiale”.
Le sue condizioni?
"Sto meglio, la caviglia mi dà ancora un po' fastidio ma sto recuperando la condizione. Sono abbastanza soddisfatto di come mi sento, ora arrivano appuntamenti importanti. Le squadre qui sono di alto livello, i dettagli fanno la differenza. Ora affrontiamo una squadra con molta grinta, è molto passionale e hanno l'incitamento del pubblico".
La crescita della squadra?
"Siamo più gruppo, questa crescita è arrivata nelle difficoltà ma è anche fisiologica perché siamo una squadra giovane. Quest’anno abbiamo fatto buone cose e abbiamo avuto anche momenti di difficoltà e li ci siamo uniti. Penso che l’esperienza conti sempre, però l’esempio del PSG ti dimostra che in un contesto dove tutti vanno a 300 all’ora si possa comunque raggiungere il risultato. Essere giovani non può comunque essere un alibi”.
La fascia da capitano?
"Per me essere capitano della maglia che ho indossato sin da bambino mi fa venire i brividi, è una cosa che sento tutti i giorni. È una responsabilità quotidiana. Devo essere un esempio per tutti in ogni momento. È stata una cosa bella, che mi serviva, ma la mia forza è sempre stata quella di avere un equilibrio anche nei momenti di difficoltà. Mi sono sempre concentrato sul lavoro e basta, provandoci tutti i giorni. Alla fine credo di aver ottenuto buoni risultati. Alzare un trofeo da capitano sarebbe un sogno che voglio realizzare, farlo con la maglia della Juve sarebbe incredibile".
Le difficoltà del Mondiale per Club?
"Noi viaggiamo molto tranquillamente. Vincere è il sogno di tutti, ma bisogna arrivarci partita dopo partita. Intanto dobbiamo qualificarci, poi analizziamo tutto. L'abbiamo preso seriamente perché quando indossi questa maglia devi per forza fare così. La mia famiglia? Mi manca tanto stare con mia moglie e mio figlio, a settembre diventerò di nuovo papà. Gli trasmetto serenità da qui".
Le responsabilità della fascia?
“Sono cambiato qui alla Juve. Ho avuto la fortuna di avere dei grandi capitani qui. Qui hai delle responsabilità diverse. Son cambiato perché ho guardato Giorgio (Chiellini), ho guardato Leo (Bonucci), ho guardato Danilo. Quindi alcune responsabilità che prendevano loro non le prendevo. Ora so che devo essere esemplare ogni giorno. Quello che ho ricevuto da loro devo trasmetterlo ai più giovani”.
Il prossimo sogno?
“Alzare un trofeo da capitano sarebbe un altro sogno da realizzare. In questa competizione? Ci possiamo provare, intanto pensiamo a qualificarci. È un torneo che abbiamo preso seriamente”
Il potenziale di Kenan Yildiz?
“È uno dei talenti più importanti del calcio europeo e ha la fortuna di avere una bella famiglia dietro, conosco bene lui e anche i suoi genitori. È un ragazzo per bene con voglia di imparare, dobbiamo tenercelo stretto. La Juve ha nel DNA il lavoro quotidiano.”
Dei compagni chi l'ha impressionata?
“Mi ha colpito Khéphren Thuram, perché è una brava persona e ha voglia di migliorarsi. Anche lui ha una famiglia per bene alle sue spalle, i valori pagano. Ha tutto il potenziale per diventare un top player, nonostante gli tiri sempre le orecchie e abbia anche il benestare del papà”
Gattuso nuovo commissario tecnico dell'Italia?
“Ci siamo sentiti, mi ha già allenato come mister. Credo che sia il mister giusto al momento giusto, al di là delle scelte che farà. Credo che sia l’allenatore che può portarci un po’ più di entusiasmo e un po’ più di energia per cercare di arrivare al Mondiale”.
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