
L’estorsione, la squalifica per doping, gli ultimi due anni di Pogba. Ora lo aspetta il Monaco
Paul Pogba è finalmente pronto a ripartire, ma soprattutto a mettersi alle spalle il periodo più difficile della sua carriera. O meglio, della sua intera vita. Il Polpo, assente dai campi da calcio ormai da quasi due anni a causa della squalifica per aver assunto involontariamente Dhea (un ormone steroideo) - il suo ultimo match ufficiale risale al 3 settembre 2023 (Empoli-Juve 0-2) - è infatti a un passo dalla firma col Monaco per giocare in Ligue 1.
Si è chiuso ufficialmente lo scorso 11 marzo il caso di doping che l'aveva visto protagonista nella sua seconda avventura alla Juventus. La squalifica comminatagli dalla WADA, inizialmente pari a ben 4 anni, è stata ridotta dal TAS a 18 mesi ed ecco quindi che il classe 1993 potrà riprendere, con qualche mese di ritardo, proprio da dove aveva lasciato. E più in fretta del previsto.
L'obiettivo? Tornare a far parlare di sé solamente sul rettangolo verde, spazzando via le scorie di due anni a dir poco burrascosi. Oltre alla squalifica per doping, infatti, Pogba è stato vittima di un'estorsione da ben 13 milioni di euro guidata da suo fratello Mathias, poi condannato a tre anni di carcere, e altri cinque conoscenti. Temi delicati che il campione del mondo ha commentato con grande umanità nella chiacchierata mandata in onda durante il programma Sept à Huit.
Si è chiuso ufficialmente lo scorso 11 marzo il caso di doping che l'aveva visto protagonista nella sua seconda avventura alla Juventus. La squalifica comminatagli dalla WADA, inizialmente pari a ben 4 anni, è stata ridotta dal TAS a 18 mesi ed ecco quindi che il classe 1993 potrà riprendere, con qualche mese di ritardo, proprio da dove aveva lasciato. E più in fretta del previsto.
L'obiettivo? Tornare a far parlare di sé solamente sul rettangolo verde, spazzando via le scorie di due anni a dir poco burrascosi. Oltre alla squalifica per doping, infatti, Pogba è stato vittima di un'estorsione da ben 13 milioni di euro guidata da suo fratello Mathias, poi condannato a tre anni di carcere, e altri cinque conoscenti. Temi delicati che il campione del mondo ha commentato con grande umanità nella chiacchierata mandata in onda durante il programma Sept à Huit.
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