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tmw / juventus / Serie A
Cherubini: "Alla Juve vicini ad Haaland a 16 anni. A Parma gran rapporto con Krause"TUTTO mercato WEB
ieri alle 21:23Serie A
di Simone Lorini
fonte da Rimini, Simone Bernabei

Cherubini: "Alla Juve vicini ad Haaland a 16 anni. A Parma gran rapporto con Krause"

Federico Cherubini, ad del Parma, parla dei suoi inizi da dirigente da Rimini, all’evento 'Colpi da Maestro', a margine dell’apertura del calciomercato: "Il mio è stato un percorso particolare. Ho iniziato da Dg al Foligno, poi sono arrivato alla Juve come responsabile dei prestiti, fino al vice di Paratici e poi come ds. Io però sto meglio dietro la scrivania, per questo Parma è perfetto per me. Sono stato tanti anni alla Juventus, 12 anni sono tanti. Lavorare con Marotta, Paratici e tutte le persone importanti è stato bello. C’è stata una prima fase in cui c’erano Ribalta e Longoria, tutto persone scelte con Paratici. Così come Claudio Chiellini. Poi sono arrivati manna, Tognozzi, Ottolini… il concetto di Next Gen era legato anche al crearsi una classe dirigente in casa. Poi le vicende non lo hanno permesso, ma le scelte erano giuste".

L’importanza per un dirigente di restare tanti anni nello stesso club?
"La differenza la fanno le persone. Al Foligno avevo un presidente che in 8 anni ha regalato il poter sognare ad una piccola città come Foligno. Poi sono stato 12 anni con Agnelli. Io mi sono sempre legato alle persone più che al club, ora spero di farlo con Krause anche se è difficile perché non è molto presente. Ma abbiamo un grandissimo rapporto".

Lo stato del calcio italiano?
"Dobbiamo tornare a investire nella formazione. Il talento nel popolo italiano c’è sempre stato e ci sarà ancora. Mai come in Italia negli ultimi anni si è investito in centri sportivi e la percentuale di stranieri in serie a è in linea con quella europea. Quello che cambia per esempio con la spagna è che lì ci sono 42 seconde squadre. Qua stiamo festeggiando la nascita della quarta. Serve intervenire in questo senso, con la consapevolezza che serviranno dieci anni per vedere risultati".

La gestione dei giovani?
"Di solito i settori giovanili si sottolineano quando si vendono i giovani. Ma per me è importante il valore che crei per il club. E poi in Italia c’è troppa distacco fra prima squadra e settore giovanile, alla Juventus si è creata una sorta di filiera, tutti si sentivano parte della stessa famiglia. È bello creare giovani, ma anche tenerli e farli crescere in casa e non in prestito. A Parma eravamo arrivati a gestire 70 prestiti, e molti di questi giocavano meno del 30% dei minuti disponibili. Ora si sta cambiando direzione, anche se servirà tempo".


Cuesta?
"Una scelta che ha fatto discutere, un tecnico di 29 anni fa discutere. Ma secondo me ha la struttura giusta, a 18 anni è andato all’atletico madrid a lavorare… sono oltre 10 anni che allena. Com’è nata? Stavamo valutando tutti i profili esperti e i profili europei giovani. Pettinà mi ha fatto il nome di cuesta, inizialmente mi ha fatto il suo nome e inizialmente gli ho detto ‘sei pazzo’… poi abbiamo approfondito, il presidente ci è venuto dietro e ora spero che le cose possano andare come con Chivu".

I frequenti dissidi fra i direttori sportivi e gli allenatori?
"Con Chivu le cose sono andate veloci e non c’è stato neanche tempo per discutere. Auguro a tutti di lavorare con uno come Allegri, che si è sempre fatto carico di tutto perché ha sposato in toto il progetto societario. Ha saputo fare da parafulmine e non vedo tanti tecnici fare questo bei confronti del club".

Colpo mancato e orgoglio più grande?
"Quando un colpo è osannato devi iniziare a preoccuparti… un giocatore che presi al Foligno è Marco Parolo. Riuscii a strappare la comproprietà, poi dopo il Foligno arrivò in nazionale. Poi uno che ricomprerei è Di Maria, io lo ricomprerei sempre anche se qua è stato massacrato. Un rimpianto? È abbastanza noto, eravamo vicini ad Haaland quando era 16enne, eravamo andati anche in Norvegia. Peccato ma è andata".