Ranieri verso il doppio ruolo: ct e consulente di Friedkin. Perché può farlo

Il tempo di salutare Luciano Spalletti, e poi inizierà il nuovo corso della Nazionale italiana. Il nome in prima fila, sin da subito il più gradito alla FIGC e al suo presidente Gabriele Gravina, è quello di Claudio Ranieri. In attesa dell’offerta ufficiale della federcalcio, uno dei temi resta quello del doppio ruolo tra Italia e Roma. Per Via Allegri non è un problema, bisogna capire se lo possa essere per i Friedkin, anche se difficilmente i proprietari del club giallorosso costringeranno il tecnico testaccino - propenso ad accettare la corte di Gravina - a scegliere tra l’azzurro e la Roma.
Ranieri può ricoprire il doppio incarico? La risposta, in questo caso, va cercata non nelle NOIF, ma nel regolamento del settore tecnico, che al quarto comma dell’art. 40 prevede: “Gli Allenatori Responsabili delle Squadre Nazionali della FIGC ed i loro Vice nel corso della medesima stagione sportiva, non possono tesserarsi né, indipendentemente dal tesseramento, svolgere attività per società, neppure con mansioni diverse, salvo che il contratto economico non sia stato risolto consensualmente”. La norma, anzitutto, è pensata soprattutto per il caso contrario, quello di un allenatore federale che voglia guidare una squadra di club. Ma, soprattutto, dalla fine di questa stagione sportiva Ranieri non sarà più un tecnico della Roma, e in verità neppure un dirigente. Il suo ruolo - un po’ come accade per Ibrahimovic al Milan - dovrebbe essere quello di un consulente “esperto” dei Friedkin, proprietari del club giallorosso. Non essendo tesserato, al netto delle questioni di opportunità che qualcuno - Lotito in prima fila - potrebbe sollevare, dal punto di vista regolamentare il problema non esiste.
Non sarebbe il primo. Neanche in Italia, dove pure il doppio incarico rappresenta oggettivamente una stranezza. Fino agli anni ’60, però, non era così infrequente: Helenio Herrera, per esempio, ha guidato contemporaneamente l’Italia e l’Inter tra 1966 e 1967. In precedenza, Alfredo Foni e Gipo Viani, allenatori di Inter e Milan, composero la commissione tecnica della Nazionale, all’epoca un organo complesso e non singolo. Anche Ferruccio Novo, presidente del Grande Torino, e Paolo Mazza, presidente della SPAL, sedettero in periodi diversi sulla panchina azzurra. Sempre non da soli, ma perché all’epoca la prassi era quella. All’estero, invece, i precedenti sono recentissimi: uno riguarda Fabio Cannavaro, allenatore della Cina e del Guangzhou in contemporanea. Ma anche Gus Hiddink (Chelsea e Russia), Dick Advocaat (AZ Alkmaar e Belgio), Alex Ferguson (Aberdeen e Scozia) e Rinus Michels (Barcellona e Olanda), tra i tanti, hanno avuto incarichi doppi.
