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L'arma a doppio taglio del Sergente Comolli. Ma il coraggio è da grande squadra: ora le decisioni più delicate. Tutti i piani per un agosto di fuoco della nuova JuventusTUTTO mercato WEB
Oggi alle 16:01Editoriale
di Marco Conterio

L'arma a doppio taglio del Sergente Comolli. Ma il coraggio è da grande squadra: ora le decisioni più delicate. Tutti i piani per un agosto di fuoco della nuova Juventus

Il biterrois Damien Jacques Comolli, figlio della filosofia wengeriana, dietro gli occhiali da professore nasconde uno sguardo da Sergente. E pure nel suo impeccabile inglese con la r arrotondata, come duopo per chi nasce in Occitanie, con tono pacato ed educato è stato deciso e fermo. Il direttore generale della Juventus ha già spiegato la linea di comando della flotta bianconera, lui che è stato incaricato dagli alti piani di rimettere il vascello con la prua dritta e di navigare nuovamente verso lidi più ambiziosi. E conquistare i risultati che nella Torino juventina da troppo tempo colpevolmente mancano. Comolli ha usato parole nette e chiare su Douglas Luiz. "Nessuno deve mancare di rispetto alla Juventus e lui l'ha capito, ha chiesto scusa". Il sottotesto è però quello di una storia finita, e ora starà al dirigente transalpino trovare una soluzione. A lui, centro gravitazionale del mercato bianconero. Perché Francois Modesto s'occupa d'essere trait d'union tra tutte le parti. In mezzo al mare, lui che è corso di Bastia, è abituato a navigare, sicché sarà il suo compito essere collante tra squadra, allenatore, dirigenza, staff. E dovrà gestire lo spogliatoio nel quotidiano e pure i malesseri di Douglas, e allora riferirà certamente a Comolli che il ventisettenne di Rio de Janeiro non vede l'ora d'imbarcare le valigie su un nuovo aereo ancora da scoprire. Comolli ha chiarito posizioni, ruoli e responsabilità ma tra le sue ci sarà quella di trovare una soluzione che soddisferà tutti, Douglas Luiz compreso ça va sans dire. Comolli è stato duro anche su Timothy Weah. "Quando tu dici ad alta voce che vuoi unirti a una squadra questa squadra deve volerti, perché se poi non ti vuole cosa fai? Rimani in un angolo e non hai modo di andare? Ho capito che vuole andare solo al Marsiglia, ma cosa succede se il Marsiglia non fa un'offerta? Quindi gli ho detto di stare attento". Ha usato parole da padre, mica da padrone. Però ha agitato in aria il bastone del comando, ma una volta chiarita anche qui da che parte splende la luce della medaglia, starà a lui trovare una soluzione. Weah è alla porta, de facto, non potrà arrivare al 31 agosto senza un'offerta che sia d'un euro inferiore a quella odierna del club del Presidente Pablo Longoria. Altrimenti, effetto boomerang, e il problema Weah sarebbe duplice. Comolli è stato chiaro sul futuro di Dusan Vlahovic. L'offerta congrua sono i circa 20 milioni di euro da incassare per non fare minusvalenza ma se nella stessa frase c'è la voglia di accogliere ancora Randal Kolo Muani, e pure la confessione che il giocatore non vede l'ora di riprendere il diretto Parigi-Torino, ecco che allora c'è pure un altro atto di coraggio. Trovare una soluzione per Douglas Luiz, pur pentito. Trovare una destinazione a Timothy Weah, pur rinsavito. E una per il serbo, perché non è attualmente immaginabile che Jonathan David che vuol segnare 25 gol possa convivere con il probabilmente rientrante Kolo Muani e con il pesante, per personalità, attenzione, ingaggio, pretese, attese, e scegliete voi l'ordine, Vlahovic. Arriverà il Milan? Sì. Comolli l'attende come una benedizione. Il coraggio è da grande squadra. La prova del nove sono i risultati e gli effetti delle manifeste intenzioni. Ha agito da dirigente di una big, facendo e dicendo quel che ci si attende da chi ricopre questo ruolo. Dietro gli occhiali da professore, ecco il Sergente che dal Tou-Louse creò il Tou-Win. E per quanto discutibile possa risultare il gioco di parole, lo storico dice che c'è materiale su cui sperare per i tifosi bianconeri. Le strategie: beninteso che per ogni squadra le uscite sono inevitabili per poi far mercato e investire, sicché i tre casi cui sopra sono e saranno determinanti, il resto è cosa nota: un centrocampista titolare, Morten Hjulmand primo nome. Un esterno d'attacco solo se parte Nico Gonzalez. Un difensore centrale o due, il primo sì perché Daniele Rugani è in uscita, il secondo solo se arriva un'offerta per Lloyd Kelly. E un esterno destro, dopo che Weah farà le valigie. Serve coraggio. Ieri non è mancato.