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Under 20 in difficoltà con le convocazioni: in Italia si predica bene e si razzola maleTUTTO mercato WEB
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mercoledì 17 settembre 2025, 19:45Serie A
di Ivan Cardia

Under 20 in difficoltà con le convocazioni: in Italia si predica bene e si razzola male

Torriani e Bartesaghi guidano la fila. Ma i due giovanissimi del Milan non sono certo gli unici: nei giorni in cui Carmine Nunziata prepara la lista dei calciatori convocati per il prossimo Mondiale Under 20, in programma dal 27 settembre al 19 ottobre, il ct azzurrino fa tantissima fatica a raccogliere la disponibilità dei club. E non si parla solo di ragazzi al top del pallone italiano, ma le resistenze arrivano anche da società dei campionati minori, a partire dalla Serie B. Una difficoltà che nasce da una questione normativa. Pur essendo un torneo organizzato dalla FIFA, il Mondiale Under 20 si svolge al di fuori delle finestre del calendario internazionale, e quindi senza che vi sia un obbligo di rilascio da parte dei club. Almeno a livello di normative FIFA: la questione, in verità, si potrebbe anche discutere. L’art. 75 delle NOIF, infatti, dopo un passaggio sulla Nazionale maggiore, recita testualmente: “Per le attività, anche non ufficiali, delle altre Squadre Nazionali, le società devono mettere a disposizione della FIGC i propri calciatori nei tempi fissati dalla stessa Federazione”. L’obbligo, in realtà, ci sarebbe, ma storicamente non si è mai considerato vigente. Del resto, più che il dovere, sarebbe l’opportunità a consigliare altro comportamento. Dai top club a quelli delle serie inferiori: non c’è differenza in questo, quando la Nazionale va male tutti danno addosso. Al ct, al presidente federale, ai giocatori. Poi, però, nel momento della necessità, vincono le ragioni del proprio orticello, della prossima gara di campionato, della necessità momentanea. Comprensibili, per carità, ma spesso anche no, considerato che si tratta in molti casi di ragazzi ai primi passi nel professionismo: per una nazionale un po’ più forte in futuro, insomma, si potrebbe anche fare un sacrificio per qualche giornata autunnale, di solito neanche troppo decisiva ai fini del campionato di appartenenza. E invece, ecco servita la saggezza popolare: in Italia, quando si parla di giovani e di nazionale, si predica bene e si razzola male.