Camarda e non solo: chi poteva andare al Mondiale Under 20 ma non lo farà

Sono ventuno i calciatori convocati da Carmine Nunziata, commissario tecnico dell’Under 20, per il mondiale di categoria, in programma dal 27 settembre al 19 ottobre in Cile e che vedrà gli azzurrini sfidare Argentina, Australia e Cuba nella fase a gironi. Una lista di talenti e belle speranze, un po’ meno ricca di quel che sarebbe potuta essere se il ct non avesse registrato una certa resistenza da alcune società, a partire dal Milan che non ha liberato Torriani e Bartesaghi.
Gli esclusi “in partenza”. Prendendo in considerazione le annate dal 2005 al 2008, Nunziata avrebbe potuto pescare a piene mani dai vertici del calcio italiano. In alcuni casi, però, la convocazione sarebbe risultata “sconveniente”. Così, per esempio, per Francesco Pio Esposito (Inter), Pietro Comuzzo (Fiorentina) o Giovanni Leoni (Liverpool): sarebbero stati utili, questo sì, ma tutti e tre sono già nel giro della Nazionale maggiore. Con cui ha esordito anche Simone Pafundi, attualmente alla Sampdoria, senza però rimanervi stabilmente.
A guidare le fila dei convocabili, almeno sulla carta, ma non convocati, c’è Francesco Camarda, in prestito al Lecce dal Milan e che non è ancora entrato nel giro dell’U20. Stesso discorso per Nicolò Fortini, classe 2006 della Fiorentina, nelle cui fila gioca anche il portiere Tommaso Martinelli, altra assenza illustre. È già in Under 21 Jeff Ekhator, del Genoa, che a livello anagrafico sarebbe potuto partire per il Cile e infatti a maggio era stato convocato dall’allora ct Bernardo Corradi; in U21 anche Palestra (Cagliari) e Lipani (Sassuolo), mentre Kevin Zeroli (Monza) è ancora nel giro dell’Under 20 ma non parteciperà al Mondiale. Caso a parte Honest Ahanor, classe 2008 dell’Atalanta che al momento - complice il fatto che abbia avuto la cittadinanza italiana solo nel 2023 - non è ancora nel giro delle giovanili azzurre. La lista, ovviamente, è lunga e anche complicata da decifrare: ci sono le esigenze dei club che hanno detto no, e ci sono i rapporti tra nazionali giovanili da rispettare. Sta di fatto che l'Italia Under 20 poteva essere più forte di quel che sarà, non certo per colpa di Nunziata o della FIGC.
