
Mondiale U20 senza tante stelle per colpa dei club. Una legge in Spagna salva la Roja
Domani alle ore 22 italiane parte il Mondiale U20 che si gioca in Cile e che avrà l'atto conclusivo il 19 ottobre. Aprono le danze Corea del Sud-Ucraina e Giappone-Egitto mentre domenica toccherà all'Italia di Carmine Nunziata, che sfiderà alle 22 l'Australia a Valparaiso. Gli azzurrini sono stati inseriti in un girone che comprende l'Argentina e Cuba.
Torneo che di fatto sarà privo dei giocatori più attesi, poiché i club hanno deciso di negare il permesso alle varie federazioni: parliamo di Franco Mastantuono e Claudio Echeverri per l'Argentina, Estevao ed Endrick per il Brasile. L'Italia stessa avrebbe potuto schierare diversi pezzi da novanta: Giovanni Leoni, al netto del grave infortunio patito a Liverpool, sarebbe stato certamente convocato da Carmine Nunziata se i reds non si fossero opposti. Lo stesso vale per Pietro Comuzzo, Pio Esposito e Francesco Camarda.
Curiosa la situazione relativa ai giocatori spagnoli. Se la FIFA non obbliga i club a lasciar partire i giocatori in date non incluse nel calendario internazionale (come questo Mondiale U20) ecco intervenire la Legge sullo Sport che vige in Spagna e che stabilisce che sia: "Dovere degli atleti presentarsi alle convocazioni delle squadre sportive quando debitamente convocati, nei termini e alle condizioni stabiliti dai regolamenti". E che "La mancata presentazione ingiustificata alle convocazioni delle squadre sportive nazionali, nonché la mancata messa a disposizione delle squadre nazionali degli atleti che sono stati designati a farne parte". La legge vale solamente per gli atleti spagnoli che giocano in Spagna, pertanto l'Udinese se avesse voluto avrebbe avuto la facoltà di trattenere Iker Bravo. Tuttavia il giocatore parteciperà regolarmente al torneo.
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