
28 settembre 2008, Ronaldinho decide il derby. L'Inter vincerà nonostante Mancini
Il 28 settembre del 2008, a San Siro, c'è aria di derby. Di fronte Milan e Inter, da una parte Carlo Ancelotti e dall'altra Roberto Mancini. Poi Pato e Kakà, oppure Adriano e Quaresma. Il principale protagonista è però un altro, che parla portoghese come gli altri, ma con un sorriso decisamente contagioso. È la prima stracittadina di Ronaldo Assis de Moreira, in arte Ronaldinho.
Fortemente voluto dal presidente Silvio Berlusconi. Ronaldinho stacca di testa e infila Julio Cesar per il definitivo uno a zero, con standing ovattino nel momento della sostituzione con il figliol prodigo Shevchenko. Sembrava l'inizio di una bella storia, invece Ronaldinho non sarà straordinario in rossonero, sebbene divertente nel suo incedere e con qualche colpo di teatro qui e là.
Come finirà la stagione? Come quelle precedenti, cioè con la vittoria dello Scudetto di un Inter senza grandi avversari, al netto di una Roma che si era rifatta sotto dopo la sfida contro il Liverpool, dove Mancini aveva praticamente annunciato l'addio anticipatamente, con grossa involuzione per una squadra che aveva dominato. Tranne, appunto, quel derby deciso da Ronaldinho, nonostante un bagliore di Adriano - negli ultimi minuti di gioco - stesse per dare il pari alla formazione nerazzurra.
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