
Cristiano Ronaldo era il problema della Juve? Sicuramente non è quello di Solskjaer
L'avventura alla Juventus di Cristiano Ronaldo non è finita nella migliore delle maniere. Con la necessità di essere ceduto per potere tornare a brillare, senza essere costretto a caricarsi tutta una squadra sulle spalle in tutte le partite, situazione che alla fine gli era anche pesata, in bianconero. È cambiato qualcosa al Manchester United? Certamente ha più compagni di spessore mondiale, anche se il canovaccio appare lo stesso, con il portoghese che deve tirare fuori il coniglio dal cilindro per evitare una sconfitta che poteva compromettere, seppur non irrimediabilmente, il percorso verso gli ottavi di finale.
Cristiano Ronaldo era un problema in questa Juventus? È una domanda che non ha risposta, perché certamente calamitava tutti i palloni verso di sé, regalando uno sgravio di responsabilità agli altri. Invece allo United i riflettori sono su tutti gli altri, su Sancho che forse non vale i 100 milioni spesi in estate, su van de Beek troppo spesso relegato in panchina, su Pogba che non firma il rinnovo, sulle dichiarazioni di Solskjaer su Rashford. Quindi la pressione in realtà non è troppo su di lui, non sente la necessità - e il dovere - di fare la differenza ogni volta. Eppure la fa: il gol al Tottenham è stato meraviglioso, quello all'Atalanta non è stato molto differente.
Così gli uomini di Gasperini possono prendersela con loro stessi, ma anche con uno dei migliori giocatori di sempre, come fatto dal tecnico alla fine della partita, pur bonariamente. Perché ammesso e non concesso che Ronaldo era il problema di una Juventus che sembrava ridimensionata negli uomini e nella forza, non lo è di Solskjaer e di un Manchester United che lo ha pagato meno di quasi tutti quelli che erano in campo questa sera. Facendo comunque la differenza, in una notte che poteva essere un mezzo incubo, due giorni dopo Halloween.
Cristiano Ronaldo era un problema in questa Juventus? È una domanda che non ha risposta, perché certamente calamitava tutti i palloni verso di sé, regalando uno sgravio di responsabilità agli altri. Invece allo United i riflettori sono su tutti gli altri, su Sancho che forse non vale i 100 milioni spesi in estate, su van de Beek troppo spesso relegato in panchina, su Pogba che non firma il rinnovo, sulle dichiarazioni di Solskjaer su Rashford. Quindi la pressione in realtà non è troppo su di lui, non sente la necessità - e il dovere - di fare la differenza ogni volta. Eppure la fa: il gol al Tottenham è stato meraviglioso, quello all'Atalanta non è stato molto differente.
Così gli uomini di Gasperini possono prendersela con loro stessi, ma anche con uno dei migliori giocatori di sempre, come fatto dal tecnico alla fine della partita, pur bonariamente. Perché ammesso e non concesso che Ronaldo era il problema di una Juventus che sembrava ridimensionata negli uomini e nella forza, non lo è di Solskjaer e di un Manchester United che lo ha pagato meno di quasi tutti quelli che erano in campo questa sera. Facendo comunque la differenza, in una notte che poteva essere un mezzo incubo, due giorni dopo Halloween.
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