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Spalletti dice addio, Paolo Ghisoni: "Il Napoli era già un vaso rotto a gennaio"TUTTO mercato WEB
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mercoledì 31 maggio 2023, 09:30La Giovane Italia
di La Giovane Italia

Spalletti dice addio, Paolo Ghisoni: "Il Napoli era già un vaso rotto a gennaio"

Il direttore de La Giovane Italia è intervenuto durante la puntata di Maracanà per parlare delle principali questioni relative alla Serie A.
Durante il pomeriggio di Maracanà, consueto appuntamento di TMW Radio, il direttore de La Giovane Italia Paolo Ghisoni è intervenuto per approfondire alcune tematiche relative al calcio italiano.

Il primo argomento di discussione ha riguardato, inevitabilmente, la sentenza arrivata ieri in casa Juve: "Nel pacchetto di sanzioni credo ci sia la rinuncia, non in forma ufficiale ma quasi, alla Superlega. Perchè non sappiamo: è morta questa idea? È defunta? Oppure esiste ancora qualcosa? Perchè è questo che ha fatto sbizzarrire Ceferin. Ho visto recentemente un bellissimo documentario, "La lotta per il calcio", che ricostruisce tutta questa vicenda e lì viene spiegato molto bene, anche dal punto di vista giuridico, che quello che è successo è stata comunque una forzatura da parte loro, ma chi ha portato avanti questo progetto non era un pazzo. Poi, però, tutto è stato travolto dalla protesta dei tifosi, con la successiva decisione da parte dei club di abbandonare la competizione. Ma è una cosa che, dal punto di vista di chi l’ha ideata, è stata messa semplicemente nel cassetto dicendo: "Riproponiamola in tempi migliori". E tra queste società, c’era anche la Juve".

La "chiacchierata" si è poi spostata sul Napoli, con la notizia (ormai ufficiale) della separazione tra Luciano Spalletti e il club partenopeo: "In questa situazione, si sono trovati di fronte due giganti della "complicazione delle cose semplici", come De Laurentiis e Spalletti. Ricordo la vicenda a Milano, Spalletti ha rinunciato al Milan quando Maldini e Massara lo avevano cercato dopo l'esonero di Giampaolo, doveva stracciare il contratto con l'Inter e iniziare con i rossoneri, ma ciò portava alla rinuncia di un qualcosa che, per motivi personali assolutamente plausibili, non voleva fare. Siccome la notizia dell’esonero gli è arrivata in un periodo particolare, proprio dal punto di vista personale, ha scelto di rimanere "fedele" al contratto, rinunciando al Milan. Ribadisco, in questa precisa circostanza si sono trovate due "teste toste" a confronto, un fatto che mi ricorda molto la vicenda tra Mourinho e Moratti".

"Perchè lasciare Napoli dopo un anno così? Non dovrei dirlo, ma ho incontrato un personaggio casualmente che mi ha raccontato 2/3 cose, che è parte in causa e quindi evito di citare - ha rivelato Paolo Ghisoni nel suo intervento - Era il periodo dopo Natale. Il Napoli doveva giocare contro l’Inter alla ripresa, ma era già un campionato paradossalmente finito, si parlava già allora di Napoli come "campione d'Italia". E in quel momento, nel quale stai vincendo il campionato e sei una delle squadre più in forma della Champions, la problematica a gennaio era quella di un ritocco. Cosa facciamo l’anno prossimo? In una società seria, che lavora per il futuro, sono accorgimenti che ci stanno. Questa cosa qua però non c'è stata, ci sono state invece situazioni di tensione con De Laurentiis che non voleva accontentare il mercato in determinate direzioni, mentre Spalletti chiaramente intravedeva dei lumi di candela di ciò che poteva succedere dopo. Quindi, aldilà del fatto che - come dice - sia stanco, è lì che si è deteriorato tutto. Potevano andare molto più lontano in Europa, unica critica che posso muovere quest'anno: perchè se l'Inter è a Istanbul il 40% è demerito del Napoli, e merito anche del Milan e di altre situazioni. La rotazione davanti: Osimhen, Simeone, Raspadori, Elmas, Lozano... Secondo me, visto che prima è stato citato Conte e la sua follia dei 101 punti con la Juventus, con campagne europee sacrificate, questa vicenda ricorda per certi versi quella situazione".


"Andando però nel dettaglio, a gennaio il Napoli era già un vaso rotto, perchè c’erano due persone che remavano in direzioni opposte, e se vi ricordate già a gennaio era uscita la notizia di Giuntoli alla Juve. Una situazione già vista, come dicevo, a Milano tra Mourinho e Moratti, che si separarono con "grandi pacche sulla spalla", ma questa decisione Mou la prese a gennaio. L'Inter pesca il Chelsea e Moratti comincia a dire: "Vinciamo il campionato, ma non andremo avanti in Europa. Quindi andate a sondare Blanc". Il tecnico portoghese, che queste cose le sa non il giorno dopo, ma addirittura quello prima, decide di offrirsi al Real Madrid. Questa situazione è simile a quella del Napoli: a gennaio già si parlava di separarsi. E attenzione, perchè l'eventuale addio di Giuntoli non è da sottovalutare. Perchè Kvaratskhelia ce l'aveva nel mirino da anni, così come Kim, e ogni stagione pregava: "Speriamo non se ne accorga nessuno". Sono arrivati loro per primi, ma in realtà erano già stati identificati tempo prima: il lavoro di Giuntoli è stato di altissima qualità".

Dopo il capitolo Napoli, inevitabile il passaggio successivo alla Roma, impegnata stasera nella finale di Europa League contro il Siviglia. Dubbi ancora relativi alla presenza dal 1' di Dybala, ecco cosa ne pensa Ghisoni: "Dybala serve tantissimo proprio dal punto di vista dell’essere aggregato al gruppo, è uno che Mou vorrebbe anche solo in panchina per un applauso, poi se è in grado di giocare è quello che, senza dubbio, può dare la scossa emotiva. Molte volte quando non funziona il gioco della Roma, i giocatori giallorossi danno il pallone a Dybala che tira fuori la magia. È quella scossa che Mourinho vuole sempre avere vicino a sé, anche se non credo giocherà dall’inizio. Se Mourinho rimarrà a Roma anche la prossima stagione? Non credo, se vince sicuramente no. Se dovesse perdere, dipende da ciò che si metterà sul piatto a livello societario".

Infine, ultime battute su Lorenzo Colombo, protagonista con il "gol salvezza" nella gara tra Monza e Lecce: "Ha preso nelle sue mani un pallone importante, merita complimenti. Sto seguendo il Mondiale Under 20 e mi sta venendo un’idea malsana, che già aveva proposto Prandelli: prendere l’Under 21 e fargli disputare il campionato di Serie B. È una cosa che succede anche in altri sport. Mi ha fatto piacere vedere Colombo segnare quel gol, alla Nazionale manca un centravanti così. Speriamo possa arrivare presto l'occasione, non solo per le qualità tecniche del calciatore ma anche perchè, conoscendolo, posso dire che è un ragazzo a modo, che merita tantissimo".