
Tutti gli affari mancati dell'era Lotito: da Tevez a Mascherano, quanti rimpianti...
La Lazio dei sogni. Quella che poteva essere e non è stata. Per diversi motivi, mai nata. Una Lazio incredibile se si prende la macchina del tempo, si ritorna a sei anni fa quando è arrivato Claudio Lotito, e di anno in anno, di mercato in mercato, si cammina fino a tornare al presente e fermarsi al Mondiale in Sudafrica. Solo per vedere quanti giocatori dal 2004 ha trattato il presidente biancoceleste e che oggi fanno la fortuna delle proprie nazionali. Pensate cosa sarebbe potuto accedere con Javier Mascherano e Carlitos Tevez. Non è uno scherzo, ma questi due campioni, nel lontano 2004, quando magari erano due talenti acerbi, sono stati trattati dalla Lazio.
Lotito era appena sbarcato a Formello e un bel giorno ricevette la telefonata di Claudio Anelucci, un procuratore. L’agente gli propose di prendere due ragazzini dell’84, uno del River Plate e uno del Boca Juniors. La proposta era di prendere entrambi con la formula del prestito oneroso: 2,5 milioni di dollari per Mascherano, 1,5 per Tevez. L’ultimo non convinceva e l’affare non decollò. Per Mascherano si organizzò una conferenza telefonica a tre, con il presidente del River. Si trattò per un po’, ma Lotito pretendeva il prestito gratuito. In quella sessione di mercato, passata alla storia dei «nove giocatori in un giorno», dall’Argentina, invece di Mascherano e Tevez, arrivarono Robert, Esteban Gonzalez e Talamonti.
Nell’estate del 2006, un altro affare mancato. Sempre Anelucci propose a Lotito e all’allora ds ombra Sabatini di prendere un ragazzino uruguaiano di nome Edison Cavani alla modica cifra di 300.000 dollari dal Danubio. «In attacco siamo già ben coperti con Makinwa», la risposta di Lotito. Cavani nel 2007 approdò al Palermo per 4 milioni di euro. Successivamente la Lazio lo trattò direttamente con Zamparini, ma l’accordo non fu trovato. Nel 2007 dopo un inseguimento durato sin da gennaio, con tanto di blitz in Francia, Lotito trattò Hugo Lloris, all’epoca giovane portiere del Nizza, ora colonna del Lione e della deludente Francia.
A gennaio del 2008 Sabatini tentò il colpaccio Benaglio, ora portiere titolare della Svizzera, ma all’epoca estremo difensore del Nacional. Con lui Rolando del Belenenses, ora centrale del Portogallo. Stessa sorte con Felipe Melo dell’Almeria, trattato da Sabatini per mesi e finito alla Fiorentina. Nel 2009 uno dei tormentoni fu quello di Juan Sebastian Veron. L’argentino sognò di ritornare nella capitale, ma la cifra che gli offrì la Lazio fu troppo bassa. Poi c’è Javier Pastore, individuato da Tare per primo (in pochi glielo riconoscono) a ottobre del 2008, ma Lotito tirò troppo la corda per mesi e alla fine il Palermo ne approfittò.
Un altro grande tormentone riguardò Diego Lugano, capitano dell’Uruguay, che trattò per mesi con la Lazio per poi firmare con il Fenerbahce a oltre 3 milioni di ingaggio l’anno. Altri giocatori: Elia del Twente (assieme a Arnauotivic), ora esterno dell’Amburgo e dell’Olanda che tutti vogliono, ma anche Afellay del Psv, seppur per poco tempo. Nei nomi trattati del 2009 c’è il giovane talento greco-albanese Ninis del Panathinaikos ma anche il difensore del Genoa e dell’Italia Bocchetti.
A gennaio del 2010 il nome più eclatante fu Sebastian Eguren che venne ingaggiato, ma non ritenuto idoneo alle visite mediche (ancora è un mistero). Il giocatore restò di stucco e venne preso dall’Aik Stoccolma. Ora, in piena salute, è nei quarti di finale con il suo Uruguay. Nella lista figurano pure Khrin, Poulsen e Kuzmanovic. Se la storia insegnasse qualcosa, sarebbero quasi da prendere a occhi chiusi Barrera e Belhadj. Accadrà mai?







