
Lazio, senti Rovella: "Macché Premier, io voglio stare qui a vita. Meritiamo la Champions"
Il centrocampista della Lazio Nicolò Rovella è intervenuto a Il Messaggero per parlare dei temi legati al mondo biancoceleste. Queste le sue parole, iniziando da un giudizio su Baroni: "Non so che rapporti ci siano fra lui e la società. Da quanto sappiamo nello spogliatoio, il mister e Fabiani sono soddisfatti del percorso. Quindi, spero rimanga il prossimo anno".
Quanto pesa il ko col Bodo?
"É un grande rimorso, perché siamo usciti contro una squadra alla portata. Eravamo più forti e abbiamo gettato al vento una qualificazione a una semifinale europea, che mancava da tanto. Dovremo rifarci molto presto".
Crede ancora nella Champions?
"Il discorso è apertissimo. Siamo tutti lì. Il destino non è più nelle nostre mani, si devono incastrare altri risultati, ma noi dobbiamo pensare al nostro cammino. Sei punti obbligatori, poi vedremo. Un club con questa storia deve andare minimo in Europa League, ma meritiamo la Champions, anche per riprendere il percorso interrotto col Bayern Monaco".
Si sente un veterano?
"Sono un giovane vecchio. Aiuto i nuovi, sono il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarmene dagli allenamenti per dare l'esempio".
È pronto per la Norvegia il 6 giugno?
"Prontissimo e orgoglioso, spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo".
Guendouzi ha detto che diventerà uno dei più forti al mondo.
"Esagerato. Lui è un esempio, un guerriero vero. Caratterialmente siamo simili e, in battaglia, ci completiamo".
La Premier sembra pronta a fare follie per averla.
"Per carità, mi lusinga che le big mi cerchino, ma io sono già in un grande club. Ho un contratto di cinque anni e sono felice. Questa società sta crescendo, ha un progetto che mi coinvolge. Spero di vincere tanto qui, di riportare la Lazio in alto. Voglio alzare più di una Coppa, è la mia missione. Se non fosse chiaro, lo ribadisco, voglio rimanere qui a vita. Non sono venuto per esplodere e andare poi a vincere in altri club".
Cosa manca per vincere?
"La mentalità. Ne parlo spesso con Pedro, dobbiamo alzare il livello. Per arrivare a certi traguardi, devi vincere ogni domenica, pensare a tre punti ogni giornata. Bisogna guardare vicino, non lontano".
Quanto pesa il ko col Bodo?
"É un grande rimorso, perché siamo usciti contro una squadra alla portata. Eravamo più forti e abbiamo gettato al vento una qualificazione a una semifinale europea, che mancava da tanto. Dovremo rifarci molto presto".
Crede ancora nella Champions?
"Il discorso è apertissimo. Siamo tutti lì. Il destino non è più nelle nostre mani, si devono incastrare altri risultati, ma noi dobbiamo pensare al nostro cammino. Sei punti obbligatori, poi vedremo. Un club con questa storia deve andare minimo in Europa League, ma meritiamo la Champions, anche per riprendere il percorso interrotto col Bayern Monaco".
Si sente un veterano?
"Sono un giovane vecchio. Aiuto i nuovi, sono il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarmene dagli allenamenti per dare l'esempio".
È pronto per la Norvegia il 6 giugno?
"Prontissimo e orgoglioso, spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo".
Guendouzi ha detto che diventerà uno dei più forti al mondo.
"Esagerato. Lui è un esempio, un guerriero vero. Caratterialmente siamo simili e, in battaglia, ci completiamo".
La Premier sembra pronta a fare follie per averla.
"Per carità, mi lusinga che le big mi cerchino, ma io sono già in un grande club. Ho un contratto di cinque anni e sono felice. Questa società sta crescendo, ha un progetto che mi coinvolge. Spero di vincere tanto qui, di riportare la Lazio in alto. Voglio alzare più di una Coppa, è la mia missione. Se non fosse chiaro, lo ribadisco, voglio rimanere qui a vita. Non sono venuto per esplodere e andare poi a vincere in altri club".
Cosa manca per vincere?
"La mentalità. Ne parlo spesso con Pedro, dobbiamo alzare il livello. Per arrivare a certi traguardi, devi vincere ogni domenica, pensare a tre punti ogni giornata. Bisogna guardare vicino, non lontano".
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