Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / livorno / Editoriale
L'ispettore di campo
lunedì 9 maggio 2022, 19:49Editoriale
di Marco Ceccarini
per Amaranta.it

L'ispettore di campo

Livorno – Se non fosse una cosa seria, ci sarebbe da ridere. Tanto che viene da chiedersi, non senza stupore, a cosa serve rispettare le regole, a cosa serve spendere denaro in diritti televisivi, per collaborazioni finalizzate all’iscrizione all’Ordine dei giornalisti di giovani tirocinanti, in polizze assicurative, trasferte e quant’altro, se a non rispettarle, tali regole, sono proprio coloro che dovrebbero applicarle con equilibrio.

A cosa serve, ci chiediamo, che la Lega nazionale dilettanti, o Lnd, elabori un Regolamento media che, a quanto ci consta, è stato condiviso anche dall’Ussi, l’Unione della stampa sportiva italiana, se poi tutto viene vanificato da un ispettore che, come quello di ieri, non ha fatto entrare in campo un fotografo già accreditato dalla stessa Lnd (in quanto titolari dei diritti televisivi della gara di Figline a noi gli accrediti sono stati rilasciati direttamente dalla Lnd Toscana), per il quale ne era stato chiesto e ottenuto l’ingresso nel rispetto del citato Regolamento media.

Al fine di far capire ai lettori cosa è accaduto ieri, domenica 8 maggio, sul manto verde di Figline Valdarno, occorre fare una premessa.

L’articolo 9 comma A/7 dell’allegato B del Regolamento media della Lega nazionale dilettanti, che norma i rapporti tra le società calcistiche e gli organi di informazione, sull’accesso in campo dei fotografi, recita: “I tagliandi di accesso potranno essere rilasciati ai fotografi iscritti all’Albo professionale o ai praticanti muniti di valido documento d’identità e della dichiarazione del Direttore responsabile della testata, che se ne assume la responsabilità”.

In ogni caso, al fine di non avere dubbi sul senso di tale disposizione, Amaranta ha chiesto un’interpretazione scritta alla stessa Lega dilettanti, che nel febbraio scorso ha confermato che la norma va interpretata esattamente per come è scritta, ovvero che in campo, a scattare foto, possono entrare i fotografi in possesso della tessera professionale di giornalista professionista e pubblicista oppure coloro che, non ancora iscritti all’Albo, stanno svolgendo il tirocinio per diventare giornalisti e sono incaricati da una testata registrata presso un Tribunale.

Inoltre la nostra testata ha chiesto delucidazioni all’Ordine dei giornalisti della Toscana e all’Ussi Toscana, ricevendo in risposta l’assicurazione che sul terreno di gioco, come fotografi, possono entrare i giornalisti o coloro che stanno svolgendo il tirocinio per diventare professionisti o pubblicisti.

La norma sui fotografi è identica a quella sui cronisti, che è disciplinata dal medesimo articolo 9, ma comma A/5, del citato Regolamento, che risolve la questione degli accrediti in modo del tutto analogo. E’ curioso, tuttavia, che mentre nessuno sta a sindacare quanto dispone il comma relativo ai cronisti, molti si sentono in diritto di interpretare a loro modo la norma sui fotografi, che in realtà non lascia adito a dubbi, dal momento che in campo a far fotografie, nei campionati non professionistici, possono andare anche i non giornalisti, purché incaricati dal direttore di una testata. Lo dice la Lega nazionale dilettanti, non noi.

Inoltre, a conclusione della premessa, desideriamo precisare che la nostra testata ha acquisito i diritti a trasmettere in diretta video le gare esterne della squadra amaranto. Lo ha fatto a titolo oneroso, corrispondendo nei tempi e nei modi previsti quanto richiesto, assicurando i collaboratori che intervengono negli impianti sportivi, compresi i fotografi, a tutela di eventuali danni recati a terzi, dentro e fuori il rettangolo di gioco.

Nel rispetto delle regole, in conseguenza di quanto sopra esposto, abbiamo chiesto, fin dall’avvio del campionato di Eccellenza regionale della Toscana, l’ingresso in campo di un fotografo per ogni gara. Tale accredito è stato sempre concesso in occasione delle partite esterne del Livorno, compresa la partita di ieri a Figline, mentre in relazione alle gare interne, ossia presso lo stadio Picchi, la società amaranto ha rilasciato accrediti fino alla partita di Seravezza, che era casalinga ma fu disputata in campo neutro a causa della squalifica del Picchi.

Eppure, ieri, è accaduta una cosa a dir poco strana, surreale, per certi versi sconcertante, sicuramente incomprensibile. Una cosa su cui il Comitato regionale toscano, a nostro avviso, deve fare chiarezza, su cui a livello nazionale si dovrebbe fare chiarezza, perché se è vero che il Regolamento media deve essere rispettato dalle testate giornalistiche e dalle società, è vero anche che, a maggior ragione, deve essere rispettato dagli uomini che rappresentano le istituzioni calcistiche sui campi di gara.

Invece a Figline Valdarno, dove ci siamo presentati con un’equipe formata da un giornalista professionista impegnato nel coordinamento della diretta, un operatore televisivo, un commentatore tecnico, un giornalista in formazione per le interviste e un fotografo in tirocinio giornalistico, quest’ultimo non è stato fatto entrare sul terreno di gioco dal commissario di campo della Lega, secondo quanto ci è stato riferito, in dispregio dell’accredito concesso dalla Lnd Toscana e dal Figline. Insomma, a non rispettare l’accredito già accordato sarebbe stato un esponente della Lega dilettanti. Sembra che a nulla sia valso mostrare il pass al collo (lo mostriamo in foto, ndr). Il nostro fotografo, la cui pelle è scura, è stato spedito in tribuna. A lui è stato impedito di svolgere il suo lavoro e ad Amaranta è stato creato un evidente pregiudizio.

Fermo restando che a decidere se una persona può o non può entrare in campo dovrebbe essere l’arbitro, previa identificazione della stessa, il commissario può certo intervenire per negare l’accesso o anche per espellere dal campo una persona se vi sono condizioni particolari, ad esempio di rischio, oppure di ordine pubblico. Se ne deve dedurre, dunque, che il nostro fotografo rappresentava o correva un pericolo se entrava in quel campo? Se è così, quale?

La troupe di Amaranta ha appreso dell’accaduto durante l’intervallo. Siamo scesi per parlare con il commissario di campo, che a quanto ci hanno detto indossava una camicia bianca e un paio di pantaloni color nocciola, ma non ci è stato possibile. Lo stesso è accaduto a fine gara.

Un grande senso di amarezza rimane, dentro, ripensando a ieri pomeriggio. Qual è l’insegnamento che dobbiamo trarre da quanto accaduto? Che un ispettore di gara è una sorta di caudillo in campo che può fare e disfare a suo piacimento? Che regole scritte della Lega dilettanti non hanno valore? Che la Lnd si avvale di collaboratori dalla vena creativa? Oppure che il potere è dei forti e chi è più piccolo e debole, anche se agisce nelle regole, deve soccombere in silenzio?

Di certo sarebbe utile che l’ispettore di campo allontanasse dalle nostre teste il pensiero che dietro a quanto accaduto ci sia il colore della pelle. Noi effettivamente non lo crediamo, sarebbe gravissimo, ma quel signore dovrebbe dire cosa lo ha indotto a disattendere un’autorizzazione già rilasciata. Quali sono gli elementi che lo hanno portato all’adozione di una decisione differente da quella già messa in atto? Siamo curiosi. Perché non ci risulta che ieri ci siano stati, ad esempio, problemi di ordine pubblico ai margini del campo. Se così fosse stato, per la loro incolumità, tutti i fotografi, non solo il nostro, dovevano essere spediti in tribuna con la macchina fotografica al collo. Ma così, ripetiamo, non è stato.

E’ giusto che un commissario di campo, od ispettore che dir si voglia, abbia un suo autonomo potere. Su questo non ci piove. Ma un ispettore di campo deve anche conoscere molto bene le regole e soprattutto deve saper utilizzare in modo giusto e corretto il potere che gli viene conferito. Altrimenti il rischio di cadere nell’arbitrio è altissimo. La Lnd Toscana ci accorda l’accredito per un fotografo in campo e l’ispettore non lo fa entrare. Strepitoso!

La Lnd è formata da personale capace e di qualità, sia a livello nazionale che regionale, quindi saprà sicuramente fare chiarezza e prendere le decisioni che vorrà adottare. Ne siamo certi. Al contempo però occorre che, magari con l’Ussi Toscana, chiarisca anche il senso dell’articolo 9 comma A/7 dell’allegato B del Regolamento media in modo che, gare interne od esterne, del Livorno come di qualsiasi altra formazione della nostra bella Toscana, di questo articolo vi sia una corretta e chiara applicazione.