
Targa del Consiglio regionale al Livorno per la promozione in Serie C
Firenze - Il 19 settembre 2004, con il Livorno reduce dallo straordinario pareggio, 2 a 2, in casa del Milan nella famosa partita delle bandane messe dai tifosi per ironizzare verso Silvio Berlusconi (presidente del Milan e capo del governo, ndr) che aveva salutato il ritorno in Serie A della squadra amaranto, al cospetto del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il Consiglio regionale della Toscana insignì il Livorno del Gonfalone d'argento, massima onorificenza conferita dall'Assemblea legislativa toscana. L'allora vicepresidente del Consiglio, Leopoldo Provenzali, prima della gara contro il Chievo Verona consegnò la statuetta raffigurante il gonfalone toscano all'allora direttore generale della società amaranto, Silvano Bini, intervenuto in nome e per conto del presidente del club, Aldo Spinelli, rimasto nella tribuna d'onore assieme al presidente Ciampi. La partita, detto per inciso, finì con la sconfitta degli amaranto, 1 a 2, che però erano passati in vantaggio.
Oggi, mercoledì 7 aprile, la storia si è in qualche modo ripetuta. L'attuale presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, nella sala di maggiore rappresentanza del Palazzo del Pegaso, ossia nella Sala del Gonfalone, assieme al presidente della Giunta toscana, Eugenio Giani, e al consigliere proponente, Francesco Gazzetti, ha consegnato una targa al presidente del Livorno, Joel Esciua, al direttore generale, Vittorio Mosseri, ad altri dirigenti e ad alcuni giocatori che hanno riportato il sodalizio amaranto nel calcio professionistico con la promozione in Serie C.
"Gli anni di storia sono centodieci e c’è una promozione in Serie C, appena conquistata, da celebrare. Il Consiglio regionale della Toscana ha deciso così di consegnare una targa al Livorno, tornato nel calcio professionistico al termine di una stagione che l’ha visto tagliare il traguardo della promozione con largo anticipo", si legge nel comunicato dell'Ufficio stampa del Consiglio toscano.
"Ci siamo riusciti per primi in tutte le categorie d’Italia e nei maggiori campionati in Europa", ha detto con orgoglio il presidente Esciua.
"All’Unione sportiva Livorno 1915, in occasione dei 110 anni dalla fondazione e per la entusiasmante promozione e il ritorno nel calcio professionistico", questa la motivazione incisa sulla targa che Mazzeo ha consegnato alla delegazione amaranto, formata anche dal team manager Matteo Putrignano e dai giocatori Federico Russo, Niccolò Gucci, Michele Currarino e Riccardo Capparella.
“Questa è una bella giornata per lo sport toscano", ha detto il presidente Mazzeo. "Su iniziativa del consigliere Gazzetti, abbiamo voluto assegnare, con questa targa, il giusto riconoscimento ai successi del Livorno. Il ritorno tra i professionisti è un fatto rilevante per tutta la Toscana, qualcosa di unico e di bello che arriva con i centodieci anni di un club dalla storia importante. Livorno è una piazza che conosce il calcio, che ha dato tanto allo sport professionistico toscano e oggi, grazie alla cavalcata straordinaria di questi ragazzi, torna a livelli che gli competono. Lo consideriamo solo un inizio, al Livorno vada il mio in bocca al lupo e l’augurio che anche il prossimo sia un anno di successi”.
“Ho proposto questa iniziativa e ringrazio il presidente Mazzeo e l’Ufficio di presidenza per aver accolto questa idea", ha affermato Gazzetti. "Ci sembrava importante festeggiare i centodieci anni dell’Unione sportiva Livorno e questa promozione, con il ritorno al professionismo, che riporta la squadra al primo gradino di una scalinata che ci auguriamo venga percorsa bene e velocemente. Il Livorno merita di stare nel calcio che conta, per la sua straordinaria tifoseria e per il legame della città con la maglia amaranto”.
Il presidente Giani, da parte sua, ha precisato: "Tutta la Regione riconosce il valore di questo risultato. La promozione del Livorno è un evento straordinario per la Toscana. Risalire in serie C è un successo per tutto il movimento calcistico regionale. Poi è significativo anche il modo in cui la società ha ricostruito prima un ambiente, poi una squadra, ha riacquisito il consenso e la fiducia di tutta la città e della tifoseria. Tutto questo va nel senso in cui vogliamo che vada lo sport in Toscana”.
“Anche per noi è una giornata speciale", ha precisato Esciua. "Il riconoscimento del Consiglio regionale ci rende orgogliosi. Quello che abbiamo ottenuto sul campo ce lo siamo meritato, come squadra e come società. Non a caso abbiamo vinto il campionato con quattro giornate di anticipo, il risultato è frutto di un grandissimo lavoro di qualità. Speriamo di continuare ad essere degni di rappresentare una città così importante com’è Livorno per il calcio in Toscana”.
Esciua, per il quale la promozione in Serie C è una prima tappa, ha ricordato che “il Livorno è al ventiseiemo per punti ottenuti in serie A”, mentre Giani si è soffermato sul fatto che con la seconda guerra mondiale in corso, prima dell’interruzione e all’inizio della serie gloriosa di successi del Grande Torino, “il Livorno seppe arrivare addirittura al secondo posto in Serie A”. In effetti, detto per inciso, nella sua storia il Livorno, prima squadra toscana a disputare il campionato a girone unico di Serie A nel 1929-30, ha nel suo palmares due secondi posti assoluti: nel 1919-20 dietro l'Inter e nel 1942-43 dietro al Torino. Nel 1920 si aggiudicò anche il titolo, oggi non più esistente, di campione dell'Italia centro-meridionale.







