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ESCLUSIVA MN - Longhi: "Suso fondamentale. Piatek, i motivi della crisi"TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
lunedì 23 settembre 2019, 20:00Primo Piano
di Thomas Rolfi
per Milannews.it

ESCLUSIVA MN - Longhi: "Suso fondamentale. Piatek, i motivi della crisi"

La redazione di MilanNews.it ha contattato Bruno Longhi. Con il noto giornalista abbiamo parlato del derby perso dai rossoneri, dell'infrasettimanale in arrivo contro il Torino, di alcuni singoli e del futuro di Marco Giampaolo.

Cosa non ha funzionato nel Milan nel derby? E' solamente un problema di esperienza o c'è dell'altro?
"Il discorso è molto più ampio. Se il mondo Milan si basa sul derby, è chiaro che non può fare un'analisi serena, perchè si è vista una squadra che ha giocato e l'altra che ha faticato tantissimo. Si vedeva che il Milan era quasi intimorito, per larghi tratti della partita. Quindi è una questione di esperienza, potenziale tecnico - la squadra non è molto cambiata dall'anno scorso - e poi c'è un fattore fondamentale per me, che tutti i tifosi del Milan dimenticano".

Ovvero?
"Gazidis disse a suo tempo che avrebbero cercato giocatori di massimo 25 anni, per fare delle plusvalenze e per mettere il Milan in parità dal punto di vista economico, rispettando i paletti del Financial Fair Play. Con queste premesse, è chiaro che non puoi pensare che il Milan avesse una squadra nettamente più forte di quello dello scorso anno. Bisogna avere la pazienza che i giocatori acquisti riescano a diventare più esperti e incidere. Cosa che, fino a questo momento, non hanno fatto o non è stata data loro la possibilità di farlo, perchè evidentemente Giampaolo non li ritiene all'altezza di giocare una partita difficile come il derby".

Nell'occhio del ciclone, anche dopo la clamorosa occasione fallita, è finito Suso: è più una risorsa o un problema per il Milan?
"Suso è - non lo dico oggi o da inizio stagione, l'ho sempre pensato - un giocatore che ha qualcosa in più rispetto agli altri ed è uno dei pochi che mi fa divertire. E' uno di quei due o tre che si staccano dalla media dei giocatori del Milan. Se vuoi rinunciare a Suso, perchè c'è chi dice che fa sempre lo stesso gioco, rinunci comunque ad una risorsa che di questi tempi ritengo sempre fondamentale per il Milan attuale. Poi, è chiaro che, se ci sono altri giocatori che esploderanno e sapranno essere più forti di Suso e permetteranno a Giampaolo di fare un altro tipo di gioco, allora accantoniamo lo spagnolo. Giocatori come Suso fanno sempre discutere, nel bene e nel male, perchè da quel tipo di giocatori ti aspetti sempre qualcosa di più".

Piatek
"C'è un dato di fatto inequivocabile. Se tu fai delle cose, dimostrando di saperle fare, ci sarà un motivo. Non è che improvvisamente il cielo ti ha benedetto. Piatek è un calciatore che calcia in porta con una rapidità e una precisione rara. Quello del Genoa, ma anche quello nei primi mesi al Milan - mi ricordo la partita in Coppa Italia contro il Napoli - era stato devastante. Se non le fa più, bisogna ricercare i motivi di questa situazione. Probabilmente la squadra non riesce a metterlo in condizione di calciare in porta. L'altra sera ha avuto una palla gol di testa, in cui è andato su molle e ha colpito male di testa. Anche lui, con ogni probabilità, non ha grande fiducia in sè stesso in questo momento, nonostante il rigore segnato con il Verona che lo ha fatto sbloccare".

Fosse in Giampaolo, contro il Torino cambierebbe qualcosa, magari inserendo qualche nuovo acquisto?
"Theo Hernandez mi sembra che abbia il passo per poterci stare, Leao mi dà l'impressione di essere forte e vorrei rivederlo. Per quanto riguarda gli altri, io parto sempre da un presupposto. Un allenatore, che ha sottomano i giocatori quotidianamente, può fare delle valutazioni a 360 gradi che io non posso fare. Io non so in che condizioni sia Bennacer e cosa faccia in allenamento. L'allenatore non è masochista, sa benissimo che se sbaglia a non mettere quegli elementi, poi a pagare è lui".

Si aspettava che, dopo la quarta giornata, il Milan fosse più avanti nell'apprendimento dei concetti che vuole Giampaolo?
"Chi vuole cambiare pelle ad una squadra che è abituata ad un altro tipo di calcio, deve avere pazienza. Guardate l'esempio della Juve. I bianconeri vincono le partite grazie alla loro qualità, ma non è che stiano giocando il calcio di Sarri. Allo stesso modo, il Milan non sta giocando quello che dovrebbe essere il calcio di Giampaolo, allenatore stimatissimo da tutti i suoi colleghi. Questo perchè? Perchè è difficilissimo inculcare strategie tattiche nella testa dei giocatori abituati a giocare in altro modo. E' chiaro che il processo sia abbastanza lungo. Il processo di Giampaolizzazione del Milan dovrà essere giocoforza lungo, a meno che esplodano tutti questi giovani".