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Gli abbagli di Gattuso e l'ennesima delusione. Poche chiacchiere, così non si va da nessuna parteTUTTO mercato WEB
© foto di Stefano Montesi
domenica 21 aprile 2019, 00:00Editoriale
di Fabrizio Tomasello
per Milannews.it

Gli abbagli di Gattuso e l'ennesima delusione. Poche chiacchiere, così non si va da nessuna parte

Di solito estremamente lucido, asciutto ed essenziale nelle sue disamine delle partite rossonere, stavolta anche Gattuso ha mostrato di aver accusato i primi caldi primaverili. Tentando un’improbabile giustificazione di fronte all’ennesima bruttissima prestazione del Milan, il tecnico calabrese si è incartato da solo: «Non ci hanno mai impensierito, è stato un solo episodio a fregarci».
Strano, perchè ad analizzare bene la partita, benchè abbia affrontato il match con 5 difensori di ruolo e con l'unico obiettivo di presidiare strenuamente la propria area di rigore, il Parma ha creato molto più di quanto fatto da Romagnoli & compagni. Si è presentata per ben due volte con un uomo solo davanti a Donnarumma (la prima volta ci ha messo una pezza Gigio anticipando di un soffio Ceravolo, la seconda con Siligardi che invece ha saltato il portierone del Milan colpendo il palo), ha sfiorato il gol con una rovesciata da antologia di Kucka, ha tenuto in allarme l’intera retroguardia milanista con le folate di speedy Gervinho e alla fine ha firmato il pareggio con una punizione sontuosa di Bruno Alves. A proposito, l’augurio è che il nostro specialista - o sedicente tale - Hakan Calhanoglu abbia preso nota, visto che non la mette dentro su calcio da fermo ormai da una vita.
Dall’altra parte, invece, il Milan ha confezionato l’ormai consueto nulla cosmico in fase offensiva. E hai voglia a dire che contro squadre chiuse si fa fatica a giocare. Si fa fatica a giocare se non hai energia, piglio, carattere e soprattutto non sai cosa fare con il pallone tra i piedi.
Giusto per dovere di cronaca, abbiamo assistito ad un primo tempo in cui il protagonista designato del match, il portiere del Parma Sepe, ha fatto da spettatore non pagante. E una ripresa che al netto del gol, se vogliamo discretamente casuale visto che si è trattato di un cross-sassata di Suso con il suo piede meno nobile, il destro, sul quale Castillejo ha messo fortuitamente il capoccione paglierino, rischiando di venire decapitato ma riuscendo anche a portare in vantaggio i rossoneri, il Milan ha concluso verso la porta avversaria solo a gioco fermo, in occasione del gol annullato a Cutrone.
Ecco, se è questo tutto il potenziale offensivo di una squadra costretta a vincere e conquistare il quarto posto per non vedere depotenziate tutte le proprie ambizioni, direi che siamo messi maluccio.

Gattuso ha parlato di squadra vuota, di approccio sbagliato, di mancanza di grinta, di troppi errori, di giocate da polli. Elementi che già presi singolarmente dovrebbero rappresentare più di un campanello d’allarme per qualsiasi squadra, figuriamoci se messi tutti insieme nella disamina della stessa partita dall’allenatore della squadra in questione. Quello stesso allenatore che, diciamolo fuori dai denti, non è che abbia contribuito alla chiarezza di idee dei suoi ragazzi: alla media di un cambio di modulo ogni 10 minuti, il Milan a Parma ha sfoggiato nell’ordine il 4-3-3 d’ordinanza, poi sostituito dal 3-4-2-1, poi dal 3-5-2, poi dal 4-4-2, di nuovo dal 4-3-3, per finire con il 5-5-5 di Oronzo Canà con cui i rossoneri hanno chiuso orgogliosamente il match al Tardini.

A parziale giustificazione del tecnico, c’è da analizzare un’inquietante leitmotiv: l’approssimazione e l’imprecisione con cui il Milan ha provato a concludere ogni azione offensiva ha finito per svilire ogni tentativo rossonero. Cross sballati, appoggi a nessuno, sovrapposizioni ignorate, rifiniture inguardabili e perfino qualche tiro in porta potenzialmente pericoloso ribattuto da un compagno di squadra. Se c’è ancora qualcuno convinto che questa sia la strada giusta per finire in Champions League, lo proporrei per il premio “Aspetta e spera 2019”.
La verità è che con questa andatura non si va da nessuna parte, malgrado le avversarie stiano facendo di tutto per far restare il Milan aggrappato al quarto posto. Serve un cambio di passo deciso ed immediato, già da domenica, quando i rossoneri affronteranno il Torino nell’ennesimo spareggio Champions, per giunta con l’inquietante consapevolezza che in caso di deprecabile sconfitta i granata raggiungerebbero i ragazzi di Gattuso ma con il vantaggio negli scontri diretti.
Con il passo del gambero di Milan, Lazio, Roma e Atalanta, ormai è rientrata in gioco anche la squadra di Mazzarri. Meno male che il campionato è quasi finito, altrimenti avrebbero potuto sperare in un posto Champions pure Sassuolo e Bologna.
E buona Pasqua a tutti.