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Due giorni e poi saranno sentenze definitive. La situazione su Maignan, Theo e Pulisic. Ah, guai a vendere Reijnders in estateTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
per Milannews.it

Due giorni e poi saranno sentenze definitive. La situazione su Maignan, Theo e Pulisic. Ah, guai a vendere Reijnders in estate

Mancano quarantotto ore alla finale di Coppa Italia, al termine della quale arriveranno le prime sentenze definitive sulla stagione. Sia sportive sia valutative. E in primis c’è da portare rispetto al Bologna, perché in tanti già parlano di due trofei vinti, ma non è così perché la gara dell’Olimpico va ancora giocata e sarà tutta un’altra storia rispetto a quanto visto a San Siro venerdì sera. Perché il Bologna sarà al gran completo e avrà una fame di vittoria che sarà almeno pari a quella del Milan. Ecco, di una cosa sono certo, ovvero che i giocatori e Sergio Conceiçao non hanno la minima intenzione di sottovalutare l’avversario, al netto dei rientri fondamentali di Fofana e Leao. Vogliono vincere, per loro e per i tifosi, siano essi critici, iper critici o che hanno fatto un voto di fede assoluto. Perché almeno sulle vittorie non si può essere divisori e divisivi. Su tutto il resto si può e si deve discutere, rispettando le posizioni degli altri e senza voler buttare le cenere negli occhi a nessuno.

L’eventuale vittoria della Coppa Italia non salverebbe la stagione, perché il Milan quasi certamente rimarrà fuori dalla Champions League a meno che, la davanti, non attuino un suicidio sportivo di massa. E poi, attenzione, non fatevi infinocchiare da chi – scientemente - dice che ciò che accade in casa Inter non può essere paragonato a quello che succede di qua. Perché il paragone ci sta, c’è e tutti i milanisti  il 31 maggio tiferanno Paris Saint-Germain e Gigio Donnarumma, perché qualora Lautaro dovesse mettere le mani sulla coppa, sarebbe un disastro assoluto. Il cammino alternativo del Milan, fatto di una mentalità che non si incastra con quelle che sono le regole del gioco, specialmente in Italia, ha fallito la sua evoluzione nel percorso. Perché c’è una grande differenza tra il Milan targato Elliott e quello RedBird. Il primo, con tutte le difficoltà relazionali del caso, aveva uomini forti al suo interno, ruoli precisi e una solidità che ha saputo isolare il lato sportivo dalle diatribe interne che vi erano (licenziamento di Boban, rapporto non ottimale tra Gazidis e Maldini per citarne alcune). Il secondo ha una struttura debole, dove le valutazioni sul profilo dell’eventuale direttore sportivo stanno arrivando ad una via senza uscita, con il Milan che potrebbe rimanere anche con l’attuale struttura dirigenziale già al lavoro per la prossima sessione di mercato, Furlani dixit.

E allora affrontiamo subito un tema chiave: guai a pensare di prendere in considerazione offerte per Tijjani Reijnders. Il centrocampista olandese deve rimanere al Milan, senza sé e senza ma. Perché non può essere lui il sacrificato per rimpolpare le casse per il calciomercato, rese più aride dai mancati dobloni provenienti dall’Uefa, che sono figli di scelte infruttuose fatte la scorsa stagione, in primis dalla panchina. Poi, con calma, andremo ad analizzare anche il rendimento generale degli investimenti fatti nell’estate 2023 e qualcosa anche del 2024, perché se a Maldini e Massara sono stati imputati i soldi spesi per De Ketelaere (io il primo), allo stesso tempo dovranno essere presi in esame gli investimenti su Musah, Okafor, Chukwueze, Loftus-Cheek e via discorrendo.

Pulisic, Maignan e Theo Hernandez, ovvero i tre “da rinnovare” che sono “vicini” da mesi ma che, in realtà, non hanno la penna in mano né incontri programmati nelle prossime settimane per firmare. L’americano è il “problema” minore, vista la sua scadenza contrattuale, ma questa stagione ha lasciato il segno anche in lui, che vuole vedere che tipo di reazione avrà il Milan per tornare a lottare per lo scudetto in estate. Theo e Maignan, invece, sono due trend topic caldi. E la situazione è la seguente. Il terzino non vorrebbe (o non avrebbe voluto) lasciare Milano e se dovrà farlo, lo farà solo per un top club europeo, con preferenza al Real Madrid. Il suo contratto va in scadenza il 30 giugno 2026 e tutti, in Europa, sanno che il Milan potrà essere preso per il collo per la cessione in estate di Theo, con la valutazione che è decaduta rispetto a quella di un anno fa. Se non arriveranno offerte delle big, allora attenzione alla possibilità che Theo vada a scadenza. Maignan, capitano del Milan, ha un accordo di massima fino al 30 giugno 2028, ma in quel di via Aldo Rossi stanno monitorando anche opzioni che vanno a parametro zero in estate (De Gea tra i nomi). Al 12 maggio, questo risulta.