
Il Milan “deve” vincere la Coppa Italia, ma non salva la stagione. Chiarezza sul progetto tecnico. Giù le mani dai big
L’ultima volta è stato nella stagione 2002-2003 con Carlo Ancelotti in panchina. Da 22 anni il Milan non vince la Coppa Italia, domani ha la possibilità concreta di tornare a mettere le mani sul trofeo. Il Milan deve assolutamente portarla a casa per due motivi. Il primo, aggiornare la bacheca con un atro trofeo, il secondo motivo invece è per la qualificazione in Europa League, e mettere così una pezza ad una stagione molto deludente.
Sia ben chiaro, la vittoria eventuale della Coppa Italia non salva nulla. Non rende meno amara l'annata, non rede positiva una stagione in cui il Milan non ha mai lottato per lo scudetto ed è incredibilmente fuori dalla prossima Champions League. Sono stati spesi 120 milioni per non essere mai competitivi in serie A e in Europa. Poi si può vincere un torneo fatto da due partite, come la Supercoppa italiana, oppure uno in cui si giocano 5 partite come la Coppa Italia, ma alla lunga il Milan non è stato mai competitivo.
E allora bisogna chiedersi dove vuole andare il progetto tecnico di questa squadra. A Gerry Cardinale va bene questa organizzazione? A Elliott pure? A chi giova vedere un Milan ridotto in questo stato? E non parliamo dell’aspetto finanziario o del bilancio, ma di una squadra che non è ambiziosa, dove il quarto posto viene visto come l’obiettivo da centrare ogni anno, poi se si vince tanto di guadagnato. Si rimetta la vittoria e la competitività al centro di tutto, se hai i bilanci in positivo ma senza vincere grandi trofei non vai molto lontano. Bisogna smettere di trattare il Milan solo come un’azienda, in cui pensa solo ai freddi numeri, senza anima e senza passione il giocattolo non funziona.
Il tifoso del Milan ha atteso per anni il risanamento del club, ha atteso che il livello si alzasse, poi dopo lo scudetto vinto nel 2022 non sono stati fatti passi avanti. Anzi, quest’anno molti passi all’indietro. E dunque cosa aspettarci per il futuro? Non è abbastanza chiaro che serve migliorare la struttura societaria per ripartire? Basta con la presunzione, se le cose non girano bisogna cambiare.
Vediamo come va la partita di domani a Roma, poi sarà mercato. Si capirà se davvero il Milan avrà un nuovo Ds, perché nulla è scontato, e chi sarà il nuovo allenatore. Anche qui, non dare nulla per scontato (Conceição?).
Poi ci sarà il mercato dei giocatori. I big non devono partire, altrimenti la situazione crollerà del tutto. Reijnders piace al Manchester City ed è un nome espressamente fatto da Pep Guardiola. Pulisic pure piace all’estero, e sono i due giocatori migliori, quelli che quest’anno hanno avuto un rendimento stratosferico. Cederli sarebbe un errore. E poi occhio a Maignan e Theo Hernandez. Da un anno ci viene ripetuto nelle interviste che non ci sono problemi, ma le firme sul contratto non sono ancora arrivate.







